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Venezuela: nel mirino del regime dieci italiani

La repressione del regime comunista è sempre più violenta e sanguinaria: gli arresti raggiungono la cifra impressionante di 200 mila persone, tra i quali dieci italiani. E Maduro annuncia la costruzione di nuove carceri

Siamo circa a 200 mila persone. Tutte arrestate dal regime del dittatore sanguinario comunista Maduro perché protestavano contro le elezioni farsa che, per l’ennesima volta, gli avrebbero fatto conseguire la vittoria. Tra questi, ci sono anche dieci italiani, entrati nel mirino del regime comunista perché non si sono piegati alle volontà del dittatore.

Il popolo venezuelano protesta contro le elezioni farsa di Maduro. E il regime spara

Il regime del dittatore Maduro sta reprimendo con una violenza inaudita tutte le forme di dissenso. Lo ha fatto mandando i carri armati nelle strade e nelle piazze per sparare al popolo venezuelano che protestava contro le elezioni farsa che, incredibilmente, hanno assegnato la vittoria al dittatore comunista. Lo ha fatto espellendo i giornalisti Rai dal Venezuela, andati lì per documentare ciò che stava accadendo. Lo ha fatto con 25 studenti universitari ufficialmente “scomparsi” che si sono rifiutati di votare per il dittatore (clicca qui per approfondire). Lo ha fatto facendo arrestare un deputato dell’opposizione che aveva chiesto aiuto al governo italiano (clicca qui per leggere l’ennesima folle oppressione del regime).

Oltre 200 mila arresti. E Maduro costruisce nuove carceri

Maduro ha già annunciato la costruzione di nuovi spazi nelle carceri di Tocuyito e Tocorón, vicino a Caracas. La repressione del suo regime – che ha già ampiamente raggiunto livelli intollerabili da anni – diventa sempre più violenta e sanguinaria: “In passato siamo stati fin troppo buoni, questa volta non avremo pietà. Queste persone sono dei terroristi, si faranno anni di galera”, ha dichiarato Maduro.

Il vero esito delle elezioni

L’opposizione venezuelana denuncia i brogli elettorali e la mancata vittoria di Edmundo Gonzalez Urrutia che avrebbe vinto con il 70% dei voti. Gonzales è stato riconosciuto vincitore da Usa, Argentina, Perù, Uruguay, Costarica, Panama e Repubblica Dominicana. L’Unione europea continua a chiedere a Maduro di dimostrare la sua vittoria attraverso i verbali elettorali.

Il capo dell’opposizione indice una grande protesta mondiale per contestare le elezioni farsa

María Corina Machado, il capo dell’opposizione in Venezuela, ha indetto una protesta mondiale sabato 17 agosto per contestare l’esito delle elezioni presidenziali: “Questo messaggio è per te, che non ti riconosci nel Venezuela di oggi, che sei stanco di avere la tua famiglia divisa, che hai votato e vuoi che ciò che hai deciso il 28 luglio sia rispettato.

Ci vediamo il prossimo sabato 17 nella grande protesta globale per la verità. Ricordate, il Venezuela ha vinto, abbiamo vinto. Ci vediamo il 17. Gridiamo insieme al mondo perché sostenga la nostra vittoria e riconosca la verità e la sovranità popolare!”.

Governo italiano: “Seguiamo la situazione con forte preoccupazione”

Il Governo italiano “continua a seguire con forte preoccupazione la situazione in Venezuela, in stretto raccordo con i partner internazionali”. Si legge in una nota di Palazzo Chigi. L’Italia, prosegue la Presidenza del Consiglio, “chiede alle Autorità venezuelane di rispettare i diritti di tutti i cittadini e di procedere alla liberazione di tutti gli oppositori politici, condannando fermamente qualsiasi minaccia o privazione delle libertà civili”.