Oltre ogni limite: bambini dell’asilo costretti a pregare in moschea

Nella stessa moschea pregavano reclutatori di terroristi: due furono espulsi perché sospettati di jihadismo

Un’intera classe di bambini dell’asilo. Tutti sul tappetto, tutti piegati verso la Mecca. Ce il ha portati la scuola, all’interno della moschea del ‘Centro Islamico Emanet’ di Susegana, nel trevigiano. Un’immagine che indigna e che fa riflettere. Un conto è far conoscere a dei bambini diverse culture e religioni, altro conto è costringerli ad assumere atteggiamenti di preghiera islamica. Si è passato ogni limite.

Bambini costretti a inginocchiarsi verso la Mecca

Li hanno portati in “gita” in moschea. Li hanno fatti sedere tutti sul tappeto e poi costretti a piegarsi verso la Mecca. A maggior ragione di fronte a queste immagini, dobbiamo continuare a difendere con orgoglio la nostra identità culturale, valoriale e religiosa. Difendere la nostra identità cristiana, oggi, è un atto di responsabilità. Insegnare e far conoscere le diverse culture e religioni è fondamentale nella società di oggi, ma costringere dei bambini così piccoli ad assumere atteggiamenti di preghiera non è tollerabile.

I docenti hanno accompagnato i bambini nella moschea con grande soddisfazione da parte dell’imam Avnija Nurceski, che sulla stampa locale ha dichiarato: “Abbiamo fatto insieme una preghiera per tutti i bambini malati e poveri e soprattutto abbiamo pregato per la pace. Ringraziamo inoltre anche i genitori dei bambini”.

Moschea frequentata da terroristi

Nel 2018 due cugini macedoni frequentatore del centro islamico furono espulsi dall’Italia perché sospettati di jihadismo. Il quotidiano Libero ricostruisce la vicenda. Si trattava di “Fikret e Berzat Daliposky, due cugini macedoni di 45 e 43 anni. Secondo gli inquirenti, avevano costanti contatti con imam salafiti e con connazionali con precedenti per terrorismo internazionale. In particolare i due vennero ritenuti essere non solo potenziali reclutatori di terroristi, ma veri e propri attentatori pronti a raggiungere la Siria per combattere nelle fila dell’Isis.

Donazzan: “Profondamente sbagliato portare bambini in visita alla moschea”

“Con il massimo rispetto per ogni credo religioso, trovo profondamente sbagliato portare dei bambini dell’asilo in visita a una moschea, e ancor più farli pregare rivolti verso La Mecca. Un conto è l’educazione al rispetto, altro è confondere le identità culturali e religiose già a un’età così delicata”. Lo dichiara l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan, che sottolinea: “La vera questione è che oggi in Italia sempre più giovani coppie non battezzano i propri figli, e nelle scuole molti bambini non conoscono nemmeno più il Padre Nostro. Stiamo assistendo a una progressiva cancellazione del nostro patrimonio religioso e culturale cristiano e cattolico”.