Dopo l’inchiesta della Magistratura la Asl conferma: in Toscana numero esorbitante di tamponi sballati. Il Pd mina la salute dei toscani
I numeri diffusi oggi dalle aziende sanitarie della Regione confermano ciò che sospettavamo. Tantissimi cittadini in Toscana, ben 63 mila, sono stati sottoposti a tamponi per il coronavirus sballati, e che non sarebbero in alcun modo affidabili.
Un dato clamoroso e un fatto allarmante che fa emergere una situazione seriamente preoccupante. E’ quanto emerge dopo la notizia dell’inchiesta della Magistratura sui tamponi irregolari e sull’appalto affidato dalla Regione Toscana ai privati di Synlab.
Nella nostra Regione tutte queste persone potrebbero così aver circolato con un test risultato negativo, pur essendo positivi, o viceversa. Gravi sono le conseguenze sulla salute pubblica e sulle vite delle persone.
Il governo risponda urgentemente all’interrogazione che abbiamo presentato nei giorni scorsi. Occorre fare luce su quella che, a tutti gli effetti, è una gestione disastrosa dell’emergenza Covid in Toscana.
++AGGIORNAMENTO, CASO SYNLAB NEL CALCIO++
Moltissimi cittadini in Toscana ci stanno contattando per denunciare casi specifici. Persone sottoposte ai tamponi Synlab poi risultate negative che potrebbero aver contagiato parenti, amici e conoscenti. Come tantissime che potrebbero essere state costrette inutilmente alla quarantena.
La Regione Toscana ancora una volta grida alla ‘truffa’, ma i primi ad essere truffati dalla gestione dei tamponi sono i cittadini che ora sono pronti a rivalersi.
E non si tratta certo di sfortuna, o di un caso: è stata la guida politica della sinistra in Regione Toscana a nominare a controllore dei tamponi Massimo Quercioli. Oggi indagato, al tempo stesso era anche direttore del laboratorio Synlab che ha avuto in affidamento l’appalto.
Uno scandalo che dopo i ventilatori acquistati e mai arrivati e le mascherine non a norma fatte produrre nei laboratori cinesi illegali spiega meglio di ogni altro commento l’incapacità del Partito democratico, di Enrico Rossi e di Eugenio Giani.