Renzi ha venduto la sua immagine e l’ha usata per la sua scalata politica facendo credere che avrebbe rottamato l’immobilismo con un modo diverso di fare politica, prendendo in giro persino i tifosi della Fiorentina illudendoli con il progetto del nuovo stadio.
Ora è chiaro a tutti che lo sbarco di Renzi e del renzismo non ha cambiato nulla, anzi ha bloccato la città di Firenze per anni sulla progettazione di opere che non si realizzeranno mai.
La storia delle idee lanciate da Renzi e poi sconfessate è ricca e al tempo stesso grottesca, lo stadio secondo le fantasie diffuse dall’allora sindaco Matteo Renzi, sarebbe potuto sorgere a Mantignano, a Sesto, a Castello e poi alla Mercafir. Alla fine scopriamo che resterà a Campo di Marte.
Sulla tramvia l’amministrazione comunale ha annunciato di tutto e di più e oggi con il sottoattraversamento siamo all’anno zero, mentre sull’aeroporto nemmeno dopo aver messo il fedelissimo Carrai, Renzi è riuscito a mandare in porto ciò che aveva assicurato.
Sull’alta velocità, dopo aver fatto credere che avrebbe abbandonato la stazione di Foster per il fantomatico progetto della fermata alla Fortezza da Basso, Renzi ha portato avanti il progetto assurdo del tunnel con la scusa delle penali da pagare a Ferrovie, una vera e propria bufala. Oggi come allora siamo convinti che il progetto del sottoattraversamento abbia costi esorbitanti e soprattutto sia pericoloso per la città: siamo felici se verrà abbandonato, ma Firenze ha perso anni e anni dietro alle strategie personalistiche di Matteo Renzi.
Il vertice che c’è stato a Palazzo Vecchio nei giorni scorsi fra Renzi, Lotti, Carrai e Nardella fa venire alla luce del sole ciò che avevamo già ben chiaro dall’inizio: cioè che Nardella sarebbe stato solo un burattino nelle mani del premier.