Una fotografia di Giorgia Meloni a testa in giù è stata pubblicata sul profilo Instagram di Luca Dell’Atti, presidente del museo di Ostuni
È sconcertante la storia Instagram pubblicata dal presidente del museo di Ostuni nella quale viene raffigurato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a testa in giù. Un gesto inaccettabile che disonora il ruolo che ricopre. Le scuse di Luca Dell’Atti, nelle quali derubrica a “leggerezza” il suo gesto, l’aver postato Meloni a testa in giù, non fanno venir meno in alcun modo la gravità di quanto accaduto.
Il Presidente del museo di Ostuni pubblica Meloni a testa in giù: ecco la foto
Luca Dell’Atti, presidente del museo di Ostuni, all’indomani delle commemorazioni per la Giornata del Ricordo, pubblica una fotografia di Giorgia Meloni a testa in giù sul suo profilo Instagram. Si tratta di un gesto gravissimo di violenza politica, inaccettabile per il ruolo ricoperto da Dell’Atti.
Sangiuliano: “condanno fermamente il gesto”
È intervenuto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Il museo di Ostuni è civico e non appartiene al Ministero della Cultura, ma questo non mi esime dal dire che chi dirige un museo, sia esso statale, privato, diocesano o civico, come nel caso di specie, ha il dovere verso la comunità di non esprimere in alcun modo opinioni offensive e di rispettare le istituzioni, consentendo al pubblico di godere del patrimonio culturale sotto la sua custodia senza pregiudizi ed evitando posizioni che non sono appropriate a un ruolo così cruciale nella formazione dell’identità nazionale.
Pertanto condanno fermamente il gesto del presidente del museo civico di Ostuni, che ha dimostrato di non essere all’altezza del compito che riveste, rispetto al quale poco mitigano le sue scuse. Al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tutta la mia vicinanza e solidarietà”.
Le scuse a metà di Dell’Atti
Ecco come si è giustificato il presidente del Museo di Ostuni: “non ha nulla a che fare con la mia personalità, tutt’altro che violenta” finendo poi con le scuse, che però sono state pronunciate per metà “con tutte le persone che mi stimano e conoscono, con l’istituzione museo e il Comune di Ostuni se, per una superficialità istintiva, ho dato a qualcuno la possibilità di mettere in dubbio la mia serietà e professionalità”.
La rimozione dell’incarico è d’obbligo
È inquietante che il direttore di un museo utilizzi i propri canali social per inneggiare contro la figura del Presidente del Consiglio, raffigurandola a testa in giù. Il diritto ad esprimere le proprie idee è inviolabile e sacrosanto, ma non può sconfinare in un palese incitamento alla violenza e all’odio.
Il direttore del Museo di Ostuni, evidentemente non soddisfatto del gravissimo gesto compiuto, ha pensato bene anche di disconoscere e schernire il Giorno del Ricordo, dimenticando che lo stesso è stato istituito per onorare i Martiri delle Foibe e per sottrarre all’oblio una vergognosa pagina della nostra storia che fatichiamo a credere qualcuno ancora neghi.
La rimozione dall’incarico del presidente del museo di Ostuni non può tardare oltre. Diversamente, avallerebbe comportamenti vergognosi e censurabili sotto più profili.