Parlamentari in piazza a distanza e con le mascherine per rappresentare il malcontento di tante categorie. Meloni spiega la manifestazione
In tanti in questi giorni ci hanno chiesto di scendere in piazza per una manifestazione con Giorgia Meloni contro l’inadeguatezza del governo rispetto all’emergenza coronavirus.
Avremmo voluto organizzare una manifestazione ma avrebbe significato mettere a repentaglio la salute di chi avrebbe partecipato, rischiando problemi di ordine pubblico e di vanificare gli sforzi di tutti gli italiani.
Così Fratelli d’Italia ha deciso di organizzare una manifestazione davanti a palazzo Chigi per “dare voce agli innocenti”. Ossia per esprimere il malcontento di tante categorie per le misure decise dal governo per la fase due.
Cartelli in mano, mascherine tricolori, guanti e distanza di sicurezza, Meloni alla testa della manifestazione ha spiegato così il senso dell’iniziativa.
Il senso dell’iniziativa
“Migliaia di italiani nelle ultime ore ci hanno chiesto di scendere in piazza, per raccontare il loro dissenso e le loro parure. Siamo un partito politico e la nostra responsabilità è dare voce a quello che la gente pensa”, ha detto Giorgia Meloni durante la manifestazione.
“Abbiamo promesso che avremmo trovato un modo per raccontare, pur rispettando le regole, quel dissenso, e allora siamo qui davanti a palazzo Chigi con i parlamentari di Fratelli d’Italia e i consiglieri regionali del Lazio, rigorosamente ciascuno a due metri di distanza dall’altro”, ha aggiunto Meloni.
Ognuno in piazza a rappresentare nella manifestazione una delle categorie che oggi soffrono, hanno paura e rischiano di non avere un futuro.
Le parole di Giorgia Meloni
“Ognuno di loro rappresenta molti italiani che avrebbero voluto venire qui a dire che hanno paura e vogliono risposte dalla politica non decine di conferenza stampa inutili per non dire nulla. Sono in silenzio – ha aggiunto Meloni alla manifestazione -: è il silenzio degli innocenti che da un giorno all’altro hanno avuto le loro imprese chiuse per decreto e oggi rischiano di non avere nulla”.
“Vogliamo dare voce a questi innocenti, siamo qui per loro, per dire che non siamo d’accordo con il modo in cui si sta gestendo la fase due, la cosiddetta ripartenza che ripartenza non è. Non siamo d’accordo a ripartire per settori, chi stabilisce che interi settori debbano morire per decreto – chiede la leader di Fratelli d’Italia – lo Stato deve assumersi la responsabilità di dare le regole per impedire il contagio. Chi è in grado di garantire protocolli di sicurezza riapre, non sulla base dei codici”.
“Vogliamo sapere perché al ventotto del mese ancora non è stata pagata la cassa integrazione. Si parla di un decreto aprile quando aprile è finito, ci sono esperti che non sappiamo cosa stiano facendo”, ha chiesto ancora Meloni.
“Non siamo d’accordo su molte cose ma siamo pronti a fare la nostra parte. Per ognuno di queste categorie abbiamo una proposta alternativa ma non c’è un luogo dove discuterla, vogliamo dare una mano agli italiani”, ha sottolineato.
“Ma il Parlamento non decide niente – ha denunciato – solo quattro persone in una stanza decidono del destino di milioni di persone. Noi la fase due la vogliamo discutere e votare in Parlamento. Qualcuno deve darci la possibilità di contribuire ad aiutare la nostra nazione, non resteremo a guardare continueremo con iniziative di questo tipo”.