Li hanno sequestrati nel maledetto attentato terroristico del 7 ottobre 2023 nel kibbutz di Nir OzHanno, poi hanno usato la morte dei figli per torturare psicologicamente il padre
Aveva solo nove mesi, il bambino più piccolo, Kfir. E quattro anni quello più grande, Ariel. Furono rapiti dai terroristi di Hamas in quel maledetto attacco del 7 ottobre 2023 insieme alla mamma. Sono tutti morti, li hanno ammazzati. E hanno usato la loro morte per torturare psicologicamente Yarden Bibas, il babbo, anche lui sequestrato dai terroristi e rilasciato due settimane fa.
Li hanno ammazzati tutti
Furono rapiti in quel maledetto attacco terroristico di Hamas mentre si trovavano, tutti insieme, nel kibbutz di Nir Oz. Quando furono sequestrati i bambini avevano solo nove mesi e quattro anni. Il più piccolo ancora non sapeva nemmeno camminare. Hanno preso anche i loro genitori, e hanno torturato a lungo il padre usando l’omicidio dei figli e della moglie. Una storia che rappresenta l’abisso dell’orrore dei terroristi islamici.
La loro famiglia non ha mai smesso di crederci, hanno sperato – con tutte le loro forze – di poter rivedere i loro cari. Di poterli abbracciare ancora, e ancora. Ma i terroristi di Hamas hanno comunicato che sabato restituiranno i loro corpi senza vita. Li hanno uccisi tutti.
Sabato il rilascio di altri ostaggi
Secondo l’accordo raggiunto da Israele e Hamas, sabato verranno liberati altri sei ostaggi vivi, tra questi ci sono Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, due cittadini israeliani che sono stati tenuti prigionieri per dieci anni.
Sono ancora scolpiti nella nostra mente le immagini tremende, che non avremmo mai voluto vedere, degli ultimi ostaggi rilasciati da Hamas: volti scavati e guardi completamente spenti. Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami, rilasciati dai terroristi islamici durante una vergognosa sceneggiata su un palco a Deir al-Balah, nel pieno centro di Gaza, erano irriconoscibili.