La sinistra censura gli errori nell’emergenza coronavirus. Caccia al dipendente Asl in Toscana: licenziato dalla sinistra al potere della Regione
Licenziato dalla Asl Toscana centro con l’accusa di aver rilasciato un’intervista. E’ successo ad un dipendente, sindacalista della Cisl. Un fatto incredibile, un vero e proprio metodo stalinista messo in atto dalla sinistra che guida la Regione.
Il delegato sindacale, come ha reso noto la Cisl-Fp, è stato accusato “senza alcuna prova, di aver rilasciato un’intervista al Tg2 sulla gestione dell’emergenza Coronavirus all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze)”.
Nell’intervista, andata in onda il 17 aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della Asl Toscana centro “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”. Sarebbero questi i motivi per cui sarebbe stato licenziato.
Rossi e il Pd che guidano la Toscana non smentisce mai la loro arroganza: licenziare un sindacalista per un’intervista è semplicemente vergognoso, un atto in perfetto metodo bolscevico.
La decisione della Asl Toscana centro nei confronti del rappresentante della Cisl, reo a loro dire di essersi macchiato del grave delitto di aver rilasciato dichiarazioni al Tg2, è intollerabile. Rossi e il Pd una volta ancora si comportano come dei veri censori: come sempre non tollerano la verità.
Il precedente e l’attacco alla verità
Non è la prima volta, infatti, che Enrico Rossi perde le staffe contro la verità di ciò che è realmente successo durante l’emergenza coronavirus.
Sono stati commessi errori madornali e commessi disastri, come dimostrano i tanti focolai scoppiati nelle Rsa, che hanno denunciato la latitanza dei tamponi.
Anziché fare ammenda purgano chi denuncia. E così questa volta hanno addirittura licenziato il dipendente della Asl Toscana centro.
Solo che la sinistra è buona solo a fare la morale agli altri: quando parli male di loro provano a censurare o, come succede in questo caso, a licenziare.
Proprio contro il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano il governatore Enrico Rossi aveva inviato una lettera all’amministratore delegato Salini. Motivo? Protestare contro un servizio giornalistico, proprio sulla gestione delle Rsa.
L’arroganza al potere
Il Pd e Rossi, con il caso del dipendente della Asl Toscana centro licenziato, non solo calpestano i diritti dei lavoratori (proprio loro! ma non erano quelli de “La classe operaia al potere??”), ma attaccano in modo vergognoso la stessa libertà di stampa.
Il Partito democratico ha affondato i suoi tentacoli in ogni angolo della macchina regionale, compresi ovviamente quelli della sanità. La sinistra predica bene quando si erge a paladina dei diritti e delle libertà, salvo poi razzolare molto male.
La Cisl ha sottolineato che sul dipendente licenziato in Toscana “non solo supporterà il lavoratore con tutti i mezzi possibili nella vertenza individuale per ottenere l’immediato reintegro, ma ha già presentato un ricorso davanti al Tribunale di Firenze per comportamento antisindacale ai sensi della legge 300/70”.
Per il Partito democratico che occupa da sempre la Regione la soluzione è oscurare e purgare chi parla delle cose che non funzionano. Anziché scaricare le colpe sugli altri è ora che questi signori se ne assumano le responsabilità e vadano a casa.