Nelle campagne toscane, come in quelle di quasi tutte le altre regioni italiane, c’è un problema che da tempo danneggia pesantemente gli allevatori. E nessuno sembra volerli ascoltare. Oltre ai cinghiali, infatti, i lupi o gli ibridi uccidono i loro animali, o li impauriscono condizionandone la produzione.
Ne abbiamo parlato ieri a Siena ad un convegno sui danni causati alle colture e agli allevamenti dagli animali selvatici organizzato da Fratelli d’Italia.
Oggi un’azienda toscana, a causa della scellerata politica regionale di difesa dei lupi, è costretta a subire dei veri e propri disastri che pesano economicamente sulla pelle degli allevatori. Che come se non bastasse devono pagare per lo smaltimento delle carcasse degli animali, non potendo seppellirle nelle loro aziende.
Noi di Fratelli d’Italia sappiamo da che parte stare: da quella degli allevatori che devono poter essere in condizione di lavorare e produrre le loro eccellenze. Abbiamo accolto le idee e i loro suggerimenti per far diventare realtà le cose sacrosante che chiedono.
Da parte nostra proponiamo di inserire il principio di legittima difesa anche per gli allevatori dagli attacchi degli animali: se entri nella mia proprietà per fare del male ho il diritto di farti male anche io, e quindi di sparare.
Sono cresciuto con la favola di Cappuccetto rosso in cui il lupo era cattivo, mentre oggi non puoi neanche più rispondere “crepi” quando qualcuno ti fa gli “in bocca al lupo”. Ambientalismo non significa capovolgere le regole della natura ma rispettare un ambiente in cui è l’uomo al centro.