«Meglio votare per il buongoverno. La sinistra penalizzerebbe la città». La mia intervista a Il Secolo XIX

«Fratelli d’Italia ha delle ottime liste, ha il vento in poppa per il lavoro di Giorgia Meloni al governo nazionale abbiamo le carte in regola per proporci agli elettori»

Onorevole Donzelli, qual è l’obiettivo di Fratelli d’Italia in queste elezioni?

«Per noi e per i cittadini l’obiettivo è garantire una città che vuole guardare al futuro e continuare a crescere. Lasciare al grigiore della Genova che ci ricordiamo di quando governava il centrosinistra unito all’instabilità politica che avrebbe una maggioranza molto eterogenea sarebbe un danno per la città. Il nostro obiettivo e un buon governo, stabile, che possa dare alla città la possibilità di fare gli investimenti che servono. Fratelli d’Italia ha delle ottime liste, ha il vento in poppa per il lavoro di Giorgia Meloni al governo nazionale, è stato fatto un buon lavoro dalla giunta uscente, abbiamo le carte in regola per proporci agli elettori».

Dai sondaggi sareste la prima forza del Centrodestra in città. Rispetto alle recenti maggioranze di Toti e Bucci che erano molto legate alle forze civiche, ora ci sarebbe più peso dei partiti?

«Finché non esce l’ultima scheda dall’ultima urna non sappiamo come avranno votato i genovesi. L’importante é provare a fare di più non meno. Più consenso avrà FdI e più porteremo sul territorio il buon governo che sta portando avanti Giorgia Meloni, più forte è Fratelli d’Italia più incideremo nel buon governo cittadino, insieme ai civici. Come ho detto quando sono venuto a presentare i candidati, l’obiettivo di Fratelli d’Italia in queste elezioni è dopo grandi investimenti, grandi opere e grandi progetti occuparci del piccolo, della vita quotidiana dei cittadini quando escono di casa. L’amministrazione di vicinato: Genova deve sognare in grande e va benissimo, ma al tempo stesso il cittadino esce di casa e vuole vedere strade pulite, lampioni che funzionaпо».

Piciocchi ha insistito molto su questo concetto dell’allineamento politico tra governo, regione e comune. Ma questo vuol dire che Genova sarebbe penalizzata?

«Specifichiamo: sì, verrebbe penalizzata Genova ma non per scelta del governo nazionale. Questo vale per tutte le città ovviamente. Ma quando governa la sinistra si mette a fare le guerre politiche con il governo nazionale e con la Regione, quindi sarebbe da parte loro la penalizzazione. Ovviamente un’amministrazione che pensasse non a governare Genova ma a fare la guerra alla Meloni isolerebbe la città».

Alla luce della sentenza di condanna del Sottosegretario Del Mastro per la rivelazione di informazioni riservate, si è pentito di quel suo intervento in Parlamento?

«Sono orgogliosissimo».

Ha messo un po’ nei guai il suo coinquilino di allora.

«Non ho messo nei guai il Sottosegretario alla giustizia, ho fatto un’interrogazione orale informale come ne facciamo a migliaia in Parlamento, chi lavora bene si confronta e chiede informazioni. La stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione. Credo che questi giudici siano stati influenzati politicamente ma ci sono tre gradi di giudizio. Politicamente però dopo quella interrogazione nessuno ha più messo in discussione il 41 bis, il Pd ha smesso di tifare per Cospito, lui ha smesso lo sciopero della fame. Quella pressione che c’era per indebolire uno strumento fondamentale per la lotta alla mafia è finita. Nel frattempoi mafiosi in carcere dicono che Del Mastro dovrebbe saltare in aria, se la mafia dice questo vuol dire che siamo dalla parte giusta».

Schlein oggi è a Genova per Salis e dice “Meloni spieghi perché non si è mossa per Piciocchi”.

«Giorgia Meloni non c’è per evidenti motivi internazionali, sarà in conferenza stampa per un vertice europeo. Lei fa la Presidente del Consiglio, sarebbe stato gravese avesse preferito fare campagna elettorale al partito agli impegni da premier. Ci siamo noi a pensare a fare la campagna elettorale. Loro non possono presentarsi insieme sul palco per lo stesso motivo per cui non possono governare: dicono tutti cose diverse tra loro e così sarebbe la prima giunta, un litigio continuo. I genovesi sono persone concrete e lo sanno per questo sceglieranno il centrodestra».