La lotta all’illegalità cinese non si fa coi proventi dello sfruttamento

Per la giunta regionale, la lotta all’illegalità cinese nei capannoni si traduce soltanto nel fare cassa con i proventi dello sfruttamento. Sono inquietanti i dati sul bilancio degli interventi dell’Asl e della Regione nell’ambito del progetto ‘Lavoro sicuro’. Su 427 aziende gestite da cinesi passate al setaccio ben 335 sono risultate irregolari, e multate per 320mila euro. Le previsioni degli enti locali sono di arrivare entro il 2016 a incassare 1,3 milioni di euro. E’ l’approccio, che non condividiamo: reputiamo assurdo che questi controlli siano effettuati senza il contemporaneo intervento delle forze dell’ordine o l’ispettorato del lavoro, così si legittima questa situzione. Le ispezioni a Prato non servono che a segnalare e incassare i soldi delle multe, facendo però da sentinella per mettere in guardia chi una volta ‘pizzicato’ può cambiare zona e ricominciare.