Le notizie sull’esistenza di una cellula lucchese che si occupava di reclutare jihadisti è un campanello d’allarme da non prendere assolutamente sottogamba: è il segnale che i terroristi islamici sono già in casa nostra. Occorre agire prima che sia troppo tardi e nonostante le ostruzioni di una parte della sinistra buonista e antioccidentale: avevamo chiesto all’assessore Saccardi un’informativa ad hoc su questi fenomeni, ma non ci è mai stata consegnata. Il primo passo per non sottovalutare la nascita e il proliferare di queste cellule è evitare di fare arrivare in Italia altri personaggi come l’imam espulso a Lucca e reclutatori della Jihad. In altre parole, chiudere le frontiere a chi arriva sulle nostre coste coi barconi.