“Mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi scop**** le ragazze italiane”. Violenza, minacce e insulti: identificato e denunciato il calciatore africano del video della vergogna contro Meloni e Salvini
“Melò, ho saputo che hai una bella figlia… io sono ne***, bello figo, con mio fratello bello figo”. Sono solo alcune delle frasi irripetibili contenute nel video pubblicato in rete e diventato virale dal calciatore africano Ibii Ngwang, per fortuna adesso solo ex calciatore della Asd Cluentina. Una clip intrisa di violenza, minacce e insulti. Chi pensa di arrivare in Italia per usare violenza, minacciare, insultare, vilipendiare le nostre istituzioni e prendersi gioco delle nostre Forze dell’Ordine non ha capito proprio nulla. Per chi non rispetta le nostre leggi e pensa di poter fare tutto quello che gli pare non c’è posto in Italia.
“Non paghiamo l’affitto e scop**** le ragazze italiane”
Un video ripugnante, pieno di violenza e intriso da insulti al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al vide presidente Matteo Salvini. Autore delle offese il giovane calciatore africano Ibii Ngwang, che si fa immortalare davanti alla Questura di Macerata, dove rivolgendosi al ministro Salvini dice che venderà le macchine della polizia a 50centesimi.
Poi offese irripetibili a Giorgia Meloni, bersaglio sempre più frequente di delinquenti, anche a causa del clima di odio alimentato da una certa sinistra che non perde occasione per insultare e giustificare i violenti. “Mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi sco**** le ragazze italiane”, dice il giovane africano che per fortuna è stato subito allontanato dalla squadra di calcio per la quale giocava in Italia.
Non c’è spazio in Italia per questi delinquenti
Il video, pubblicato il giorno di Pasqua, è diventato rapidamente virale sui social. Dopo la sua diffusione, la Digos della Questura di Macerata ha avviato un’indagine che ha portato all’identificazione dei responsabili, grazie all’uso di programmi di riconoscimento facciale. Nonostante il giovane indossasse un cappuccio e occhiali da sole, le tecnologie in dotazione alla Polizia Scientifica hanno permesso di ottenere risultati significativi. Durante le indagini, gli agenti hanno sequestrato indumenti e telefoni cellulari, collaborando con la Polizia Postale per i relativi aspetti di competenza.
Per chi pensa di arrivare in Italia per usare violenza, minacciare e insultare non c’è spazio. Le nostre regole si rispettano. Dalla sinistra il solito silenzio. D’altronde, questo clima di violenza contro il Presidente Meloni è colpa anche di chi ogni giorno non perde l’occasione per insultare senza ragione, non proferendo parola di fronte a minacce intollerabili e giustificando in continuazione i violenti.