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Guerra ai trafficanti: sui migranti l’Europa segue Meloni

Il Consiglio europeo segue la linea di Meloni sui migranti: basta redistribuzione, sì al rafforzamento delle misure di prevenzione, lotta senza tregua ai trafficanti di esseri umani

Lavoriamo per un’alleanza globale contro il traffico illegale. Lo sosteniamo da sempre. Adesso anche il Consiglio europeo, sui migranti, segue la linea di Giorgia Meloni. Basta alla redistribuzione, occorre lavorare al rafforzamento delle misure di prevenzione. Dall’Europa, finalmente, parole chiare sulla lotta ai trafficanti di esseri umani. Ma non basta: serve un’alleanza mondiale per rispondere a questa sfida globale.

Le Conclusioni del Consiglio europeo: “Contrastare il traffico e la tratta di esseri umani”

Il 21 e 22 marzo si è riunito il Consiglio europeo e, al termine, ha adottato – come di consueto – le Conclusioni: le linee concordate da tutti i Capi di Stato o di Governo dei paesi membri dell’Unione europea. In pratica, è l’organo che definisce le priorità e gli indirizzi politici generali dell’Unione europea. Ecco le Conclusioni del Consiglio sul tema immigrazione.

“Il Consiglio europeo ha fatto il punto della situazione relativa alla migrazione a seguito della comunicazione della Commissione e ha ribadito l’impegno dell’UE di continuare a perseguire un approccio globale alla migrazione concordato nelle sue conclusioni del dicembre 2023.

Rilevando che oltre il 90 % dei migranti irregolari entra nell’UE con l’aiuto di trafficanti, il Consiglio europeo appoggia la determinazione della Commissione a rafforzare tutti gli strumenti a disposizione dell’UE per contrastare efficacemente il traffico e la tratta di esseri umani, lanciando in parallelo un’alleanza mondiale per rispondere a questa sfida globale“, così si legge nelle Conclusioni del Consiglio europeo.

Meloni: “Guerra ai trafficanti di esseri umani”

“Sulla migrazione negli ultimi mesi noi abbiamo ottenuto molti importanti risultati con un approccio anche qui pragmatico, serio, sul quale abbiamo piano piano e sempre di più portato i nostri partner ad ascoltarci con una strategia che non è più concentrata sulla distribuzione all’interno dei confini europei di migranti illegali che entrano in Europa attraverso le reti di trafficanti, ma concentrando l’attenzione sulla dimensione esterna, sulla soluzione del problema all’origine della migrazione, collaborando con i paesi di origine, con i paesi di transito, dichiarando guerra ai trafficanti di esseri umani da una parte, disegnando un nuovo modello di cooperazione e di sviluppo con i paesi africani, sul quale abbiamo fatto e cerchiamo da fare da apripista rispetto anche ai nostri partner, con il Piano Mattei, con l’avvio del Memorandum che abbiamo spinto l’Unione europea a sottoscrivere prima con la Tunisia, poi con l’Egitto. Il nostro modello è quello di una cooperazione da pari a pari, una cooperazione che non è predatoria e non è caritatevole.

L’approccio non è aiutare, l’approccio è crescere insieme, è una cosa diversa, non è aiuti, ma è investimenti e io penso che questa sia la chiave di volta per una collaborazione strategica di lungo periodo tra Europa e continente africano e questo approccio diverso ci è stato riconosciuto da tantissimi leader africani che sono venuti a Roma in un’iniziativa organizzata dal governo italiano nel vertice Italia-Africa che si è celebrato a gennaio, una partecipazione senza precedenti per un evento di questo tipo. È una grande apertura di credito, è una grande dimostrazione di fiducia ed è una fiducia che noi dobbiamo essere bravi a non tradire” sono le parole del Presidente Meloni durante gli Stati Generali dell’Italia a Bruxelles.