Meloni in Etiopia: “Al centro dell’azione lo sviluppo delle comunità”

“Sovranità alimentare significa non assecondare il processo di standardizzazione nella produzione di cibo, ma investire nella valorizzazione delle produzioni locali e di qualità”

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla prima giornata del vertice delle Nazioni Unite, co-presieduto da Italia ed Etiopia, sui sistemi alimentare tenutosi ad Addis Abeba. Un importante momento utile a ribadire i risultati che già stiamo ottenendo grazie al Piano Mattei e gli obiettivi futuri che, insieme ai Paesi dell’Africa, vogliamo raggiungere.

Insicurezza alimentare interessa il 10% della popolazione

“Nonostante si sia drasticamente ridotta negli ultimi settant’anni, l’insicurezza alimentare globale interessa ancora circa il 10% della popolazione del pianeta. È una percentuale che si concentra in larga parte qui in Africa, dove una persona su cinque soffre la fame e non ha accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente per condurre una vita sana. Questo scenario già complesso è stato aggravato dalle crisi che stanno attraversando il mondo”, ha dichiarato il Presidente Meloni.

Meloni: “Al centro dell’azione deve esserci lo sviluppo delle comunità”

“Al centro della nostra azione deve esserci quindi lo sviluppo delle comunità nelle quali scegliamo di concentrare i nostri interventi, perché non basta aiutare quelle comunità a produrre il cibo necessario per sfamare la popolazione ma è necessario anche che quel cibo possa essere commercializzato e avere accesso ai mercati, con filiere produttive e distributive solide e resistenti.

Questo è il punto di vista dell’Italia. Ed è il filo rosso che lega le iniziative e i progetti del Piano Mattei per l’Africa. A partire, ovviamente, dal settore agro-alimentare, ambito nel quale l’Italia può vantare un know-how unico, che coniuga tradizione e innovazione”, ha proseguito il Presidente Giorgia Meloni.

Italia sta aiutando a rafforzare capacità e competenze

“Noi abbiamo messo questo patrimonio a disposizione dei nostri partner africani, e abbiamo costruito insieme a loro dei partenariati pubblico-privati che attraggono investimenti e garantiscono risultati concreti. Come stiamo sperimentando con successo in Algeria, dove stiamo lavorando per recuperare oltre 36 mila ettari di deserto per produrre fino a 40-45 mila tonnellate di cereali e legumi in più all’anno, creando 6 mila posti di lavoro e generando benefici per oltre 600 mila persone.

Esperimento operativo anche in Senegal, Ghana e Congo, e che ambisce a coinvolgere presto anche Costa d’Avorio e, Presidente Ruto, Kenya. Il nostro è uno schema che sta funzionando anche in Tunisia, dove stiamo rafforzando le capacità e le competenze per l’utilizzo dell’acqua, risorsa attorno al quale si giocherà sempre di più una sfida anche geopolitica e di sovranità”, così Meloni ha parlato della collaborazione tra Italia e Paesi dell’Africa.

Meloni: “Piccoli e medi agricoltori sono l’ossatura fondamentale”

“Abbiamo sottoscritto l’accordo per il Polo di formazione professionale agricola che nascerà in Algeria e che servirà da punto di riferimento per il Sahel e per l’Africa intera. Il nostro obiettivo – lo abbiamo detto in molte occasioni – non è quello di creare dipendenza, ma di sostenere l’autosufficienza. È un traguardo che passa anche da quello che siamo soliti indicare con il termine di ‘sovranità alimentare’, ovvero il diritto di un popolo di plasmare il proprio modello produttivo sulla base della sua identità.

Sovranità alimentare significa non assecondare il processo di standardizzazione nella produzione di cibo – che riduce la qualità e verticalizza la ricchezza -, ma investire, invece, nella valorizzazione delle produzioni locali e di qualità. I piccoli e medi agricoltori e le loro famiglie sono l’ossatura fondamentale dei sistemi agricoli e ambientali”, ha concluso Meloni.