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Imprese cinesi e frodi al fisco: raffica di arresti

Imprese aziende cinesi Firenze Prato

Blitz della Guardia di Finanza: il cuore fra Firenze e Prato, arrestati in 29, 40 milioni di beni sequestrati. Per fermare la concorrenza sleale delle imprese cinesi chiediamo da anni leggi antimafia e cauzioni

Complimenti alla Procura di Firenze e alla Guardia di Finanza. Hanno messo in atto un’operazione che ha portato all’arresto di 29 persone e al sequestro di beni per 40 milioni. Le accuse di associazione a delinquere e frode al fisco nei confronti di titolari di imprese cinesi che agivano attraverso il sistema dei prestanome.

Da anni denunciamo, in particolare fra Firenze e Prato, l’illegalità di imprese cinesi che hanno potuto godere di un regime di concorrenza sleale. Un meccanismo criminale che da tempo chiediamo di combattere attraverso l’applicazione di norme antimafia.

Per questo Fratelli d’Italia ha proposto anche l’introduzione di depositi cauzionali come garanzia per scongiurare pratiche del genere. Oggi l’ennesimo campanello di allarme sulle aziende cinesi, in seguito al quale torniamo a proporre e chiedere regole più dure contro chi delinque minando in modo irreversibile le nostre imprese. E per tutelare il sistema produttivo locale finora devastato da queste pratiche.

L’operazione nei confronti delle aziende cinesi si è svolta nelle province di Firenze, Arezzo, Prato, Grosseto, Rovigo e Vibo Valentia. 24 arresti domiciliari per gli imprenditori cinesi operanti tra Firenze e Prato e sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro. Bancarotta fallimentare e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Gli altri 5 arrestati sono professionisti commercialisti. La GdF ha eseguito, inoltre, perquisizioni presso una sessantina di siti produttivi cinesi del distretto economico fiorentino e pratese.

Si tratta di imprese cinesi nel settore della pelletteria che, attraverso il cosiddetto meccanismo “apri e chiudi’” si sottraevano al pagamento delle imposte. La Procura ha promosso istanza di fallimento nei confronti di 19 imprese, di cui 16 sono già state dichiarate fallite per i rilevanti debiti erariali accumulati negli anni, quantificati in oltre dieci milioni di euro.