Fratelli d’Italia ha quintuplicato i voti dalle precedenti europee ed è cresciuto anche rispetto alle politiche. Nella nostra regione Giorgia Meloni ha ottenuto due volte e mezzo le preferenze della Schlein
Di Ilenia Reali
«La vittoria a Firenze? Io ci credo. L’elezione del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi andò così, al primo turno, il distacco era uguale a quello tra Funaro e Schmidt. Al ballottaggio vinse. E ora proprio Tomasi sarebbe il miglior candidato per la Regione. Perché quando governiamo dimostriamo di farlo bene. Avete sentito di Comuni toscani passati dal governo di centrodestra a quello di centrosinistra?».
Poteva essere la tornata elettorale dello scacco matto per il centrodestra toscano. Non tutto è andato per il verso giusto nonostante il buon risultato di Fratelli d’Italia.
«Alt. Fratelli d’Italia ha quintuplicato i voti dalle precedenti europee ed è cresciuto anche rispetto alle politiche. Nella nostra regione Giorgia Meloni ha ottenuto due volte e mezzo le preferenze della Schlein: 126mila contro 50mila. E anche a Firenze Elly è stata doppiata: 24mila contro 12mila preferenze».
Però a Livorno, Prato…
«In tutte le province della Toscana Fratelli d’Italia supera il 20%, in molte siamo sopra al 30 e siamo davanti al Pd a Pistoia, Massa Carrara, Lucca, Grosseto e Arezzo. Alle amministrative ci sono città che sono storicamente più difficili, noi abbiamo provato a vincerle. Ora aspettiamo i ballottaggi. Intanto a Terricciola, Matteo Arcenni, ha vinto il Comune. A Follonica si è vinto al primo turno con Matteo Buoncristiani dopo 80 anni di centrosinistra. A Pontedera andiamo al ballottaggio. Anche a Firenze andiamo al ballottaggio e non accadeva da anni. Di fatto, il centrodestra in Toscana ha una crescita continua e strappa Comuni al centrosinistra. Non ci sono invece Comuni governati dal centrodestra passati al centrosinistra: vuol dire che il centrodestra è cresciuto. Avremmo preferito vincere Prato e Livorno? Ovvio, meglio vincere tutto».
Andiamo un po’ più nel dettaglio. A Livorno il sindaco uscente Luca Salvetti ha vinto al primo turno. Alessandro Guarducci si è fermato al 22, 5%. Cosa è stato fatto bene e, invece, cosa poteva essere migliorato per avere un risultato migliore?
«Livorno è una città non semplice per il centrodestra anche se la candidatura era di livello. Ovviamente si possono rafforzare i partiti, nel tempo e con l’esperienza. In Consiglio comunale si dovrà fare un lavoro importante di radicamento».
Prato è una storia diversa: il centrodestra è radicato. Il vostro candidato, Gianni Cenni, ha raggiunto il 42%. Lì però ha fatto bene la candidata di centrosinistra…
«A Prato è stato subito un ballottaggio al primo turno, le altre liste non hanno preso voti da consentire un doppio turno. Forse potevamo partire prima con la scelta della candidatura: abbiamo aspettato troppo e insistito troppo con Giorgio Silli che da subito aveva detto di essere non disponibile».
Eike Schmidt conferma quindi sia una buona candidatura?
«Certo. Mi auguro che i fiorentini dopo aver scelto al primo turno i partiti, adesso nella scelta tra Funaro e Schmidt scelgano per l’orgoglio di Firenze chi può rappresentare la città nel mondo».
Quanto crede in una vittoria di Schmidt, da 1 a 10?
«Dieci».
Non è una risposta credibile.
«Non capisco perché non dovrebbe esserlo. Il centrodestra ha fatto il miglior risultato degli ultimi anni, il centrosinistra il peggiore. Se facciamo un confronto dei voti della coalizione del Pd tra 5 anni fa e oggi si vede che hanno 15 punti in meno. Ci sono decine di migliaia di fiorentini che hanno voltato le spalle a Nardella-Funaro. Ora si riparte da zero e i fiorentini devono scegliere indipendentemente da cosa hanno votato alle Europee e alle Comunali».
Questi risultati cambieranno il percorso di avvicinamento alle Regionali? Continuerete a strizzare l’occhio a Tomasi, sindaco di Pistoia, per la corsa a governatore?
«Dobbiamo convincere Tomasi. Lui mi dice che vuol sentir parlare solo di Pistoia, ma io spero di convincerlo: sarebbe il miglior candidato possibile. È capace di aggregare storie e culture politiche diverse, ha saputo governare bene».
Il centrodestra è al ballottaggio a Pontedera. Avete vinto a Santa Croce. Gli operai votano a destra?
«È chiaro che chi lavora guarda più volentieri alla Destra. Chi vive la vita reale apprezza la pragmaticità di Meloni e di chi governa le città. Il buongoverno è contagioso rispetto alle polemiche ideologiche».
Ora come vi strutturerete per ottenere altre vittorie nella Toscana rossa e in Regione?
«Continueremo a lavorare con proposte serie e alternative».