Alla vigilia dell’appuntamento con la “Convenzione blu”, che celebrerà l’ingrasso di Fratelli d’Italia nella grande famiglia dell’ACRE (Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei), in vista delle elezioni europee di maggio, proponiamo gli interessanti spunti offerti in un’intervista di Carlo Fidanza al Secolo d’Italia.
“E’ per noi un riconoscimento prestigioso e un segnale del fatto che l’Italia viene considerata un terreno di sperimentazione politica”, “per vedere quanto spazio può avere una forza sovranista e conservatrice, alleabile con la Lega ma distinta dalla Lega“, spiega il deputato di Fratelli d’Italia ed ex membro dell’Europarlamento.
“Senza i britannici che nel prossimo europarlamento non siederanno più per via della Brexit – spiega Fidanza – i conservatori saranno guidati dalla destra polacca di Pis, con cui già Alleanza Nazionale condivideva la stessa famiglia europea. Kaczinsky oggi guida il principale partito di governo del blocco di Visegrad, a cui noi di FdI guardiamo con interesse perché ci dimostra che si può stare in Europa a testa alta, difendendo sovranità, confini e identità. Se poi, dopo le Europee, Orbàn decidesse di abbandonare finalmente la casa inospitale del PPE per passare con noi…”.
L’obiettivo di Fratelli d’Italia, dice Fidanza, è “rafforzare dentro ECR la componente mediterranea, insieme ai francesi di Debout la France (i primi nella storia ad allearsi con Marine Le Pen nel ballottaggio delle ultime presidenziali) e speriamo presto anche ai nostri amici spagnoli di Vox, che hanno sbancato in Andalusia e possono andare al governo nazionale a fine aprile. Visegrad più Mediterraneo è un meccanismo che può mettere in crisi i progetti egemonici di Merkel e Macron“.
“Spesso i commentatori di regime – sottolinea Fidanza – dipingono FdI in ritardo sulla Lega. Non è vero, spesso anzi ci ritroviamo proposte nostre riscoperte dai leghisti mesi dopo. Ma, a maggior ragione, su questo rivendichiamo con orgoglio di aver scelto per primi e senza indugi. Paradossalmente se il 27 maggio Salvini volesse entrare in ECR, come qualcuno sussurra, dovrebbe ottenere il placet di Giorgia Meloni“.
“Vogliamo archiviare la logica del super-Stato burocratico – conclude Fidanza – e costruire una Confederazione di Stati nazionali liberi e sovrani capaci di cooperare sulle grandi materia (sicurezza, immigrazione, mercato unico) ma autonomi nel decidere a casa loro gli aspetti più spiccioli della vita e dell’economia. Ci dipingono come anti-europeisti ma in realtà è questo l’unico modo per salvare l’Europa; pretendere di annullare differenze e identità porterebbe alla rivolta dei popoli e alla disgregazione”.