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Chianti candidato a patrimonio dell’Umanità: che orgoglio

Il Chianti ha per la prima volta l’opportunità di diventare patrimonio dell’umanità: continueremo a lavorare affinché l’Unesco renda questo realtà questo obiettivo

Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco ha deciso di candidare le magnifiche ville-fattoria del Chianti Classico a patrimonio dell’Unesco. La candidatura si colloca all’interno della categoria che rappresenta i paesaggi culturali e comprende un’area di 54.000 ettari tra le province di Firenze e Siena: delinea un altro grande riconoscimento del lavoro svolto dal governo Meloni. Che orgoglio per i nostri territori!

Grande orgoglio per la candidatura del Chianti a patrimonio dell’umanità

Grazie al lavoro del governo e, in particolare, del Ministero della Cultura che coordina il progetto, “Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico all’Unesco” potrà divenire patrimonio dell’Unesco. Si tratta di un grande orgoglio per i territori di Firenze e Siena, che dimostra l’eccellente lavoro portato avanti dal Ministro Sangiuliano, che ha avuto la capacità di instaurare una proficua collaborazione con tutte le istituzioni interessate.

Oggi la candidatura ha superato un primo passaggio per questo importante obiettivo. Il Chianti ha per la prima volta l’opportunità di diventare patrimonio dell’umanità: continueremo a lavorare affinché l’istituzione internazionale renda questo realtà questo obiettivo.

L’area interessata

L’area candidata a patrimonio dell’Umanità comprende ben sette comuni all’interno delle province di Firenze e Siena ed occupa, in totale, circa 54.000 ettari. È dal 17esimo secolo che questo territorio ospita un sistema agricolo efficiente e sostenibile con l’organizzazione della villa-fattoria, che tutt’oggi rappresentano ritmicamente il paesaggio.

La proposta rappresenta, attraverso la sua integrità e bellezza, una testimonianza eccezionale del processo di rinnovamento che, avviato a partire dal XVI secolo, ha dato luogo ad un nuovo sistema insediativo agricolo efficiente e sostenibile. L’immagine del territorio storico è ancora oggi delineata dalla ritmica sequenza di edifici tipologicamente differenziati, ma coerenti con l’organizzazione produttiva unitaria della villa-fattoria, dalle sapienti scelte localizzative delle costruzioni, che ne consentono un’ampia intervisibilità, e dalla continuità delle tradizionali connessioni fra aree boscate e le aree destinate alle principali colture arborate.

La valutazione preliminare degli organi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale è il primo gradino della nuova procedura stabilita dall’Unesco per l’iscrizione di siti nella Lista del Patrimonio Mondiale. Essa ottimizza il lavoro degli Stati della Convenzione, fornendo una prima valutazione sul dossier di candidatura e offrendo osservazioni su cui concentrare gli sforzi durante la redazione della documentazione di candidatura. Il progetto, coordinato dal Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio Unesco del Segretariato generale, è stato promosso dalla Regione Toscana e sostenuta dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico.

Sangiuliano: “Candidatura che valorizza un paesaggio identitario della Nazione”

“Esprimo soddisfazione per la decisione odierna del Consiglio direttivo della Commissione nazionale Italiana per l’Unesco di inviare la candidatura de ‘Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico all’Unesco’, affinché sia sottoposta a una valutazione preliminare degli organismi consultivi ai fini dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.

È una candidatura che valorizza un paesaggio identitario della nostra Nazione, che ha il pieno sostegno del Ministero della Cultura”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.