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CFT, LA COOP ROSSA CHIEDE AIUTO AL TRIBUNALE. PAGHINO DIRIGENTI INCAPACI, SALVARE LAVORATORI

La cooperativa rossa Cft, colosso fiorentino della logistica, presenterà una richiesta di concordato al tribunale di Firenze. A riportarlo è “Toscana 24”. Un fatto che accresce le preoccupazioni per il destino di 5.000 persone fra soci e lavoratori.

«Attraverso tale percorso la società che mantiene una solida realtà industriale – afferma il comunicato citato dal portale toscano del Sole 24 Ore – intende avvalersi di uno strumento di gestione della crisi, utilizzandone gli effetti protettivi senza per questo causare alcun impedimento alla continuità aziendale o ai rapporti con la clientela». Una scelta che arriva dopo l’approvazione avvenuta già nelle settimane precedenti di un piano di rientro lacrime e sangue.

Non ci basta che il governo, grazie alle sollecitazioni di Fratelli d’Italia, abbia messo gli occhi sulla cooperativa (LEGGI QUI), da tempo nei guai per i pesantissimi debiti accumulati con l’erario: 14 milioni il cui pagamento ha recentemente rateizzato in cinque anni.

E non può essere soddisfacente un piano di rientro dei debiti rateizzato in cinque anni. Non può esserlo a maggior ragione per un soggetto da anni utilizzato dalla sinistra come succursale, un parcheggio per dirigenti gestito secondo il gusto di scelte che non hanno niente a che vedere con una gestione economica oculata e improntata all’efficienza e alla produttività necessaria a creare e rafforzare il lavoro.

Non è un mistero la galassia di cui fa parte Cft: l’unico piano di rilancio pensato è il salvataggio che arriva da parte Unicoop Firenze e di Legacoop Toscana (LEGGI QUI). Perché quando si parla di “snellimento”, la cosa che si nasconde sempre è che a rimetterci sono i semplici lavoratori che non hanno alcuna responsabilità in questa vicenda. Ma che però sono quelli che rischiano davvero.

Anche la risposta alla Camera del sottosegretario allo Sviluppo Economico Michele Geraci alla nostra interrogazione ci ha lasciato molto perplessi. Qui sotto il video.
Affermazioni del genere ce le saremmo potute aspettare dai governi del Pd. Ecco come gli ho risposto in Aula. 

Al governo chiediamo il coraggio che finora non ha avuto nella discontinuità col passato: occorre cambiare registro rispetto a una gestione delle cooperative rosse che da sempre denunciamo essere oscura. Per questo abbiamo chiesto l’invio degli ispettori per verificare i conti e individuare le responsabilità reali.
Continueremo ad occuparci delle vicende di Cft e a chiedere aiuto e sostegno per i lavoratori. A pagare devono essere gli amministratori che hanno portato a fondo la barca, non le persone che lavorano onestamente per portare a casa uno stipendio.