Da almeno tre anni l’Azienda ospedaliera di Careggi aveva ricevuto segnalazioni da pazienti e operatori sanitari in merito alle anomalie sulle presenze in sala operatoria del professor Marco Carini. Perché Careggi ha attivato le verifiche e si è rivolta alla Magistratura soltanto dopo le mie richieste?
L’ho chiesto oggi in Consiglio regionale, leggendo in aula la denuncia ricevuta da un paziente che nel 2014 aveva scritto all’Azienda ospedaliera e all’ordine dei medici.
“Sono stato operato di ipertrofia prostatica benigna nell’allora clinica di Monna Tessa il 12 febbraio 2012”, ha scritto nella lettera un uomo di 77 anni che denuncia di essere rimasto “invalido” dopo l’intervento, sottolineando che “la cartella clinica (non firmata da alcuno) riporta il professor Marco Carini come primo operatore. “Io – racconta – sedato con il metodo spinale e quindi cosciente, attento e vigile dico che il professor Carini non è stato presente durante tutto il periodo dell’intervento. Mi assumo tutta la responsabilità di quello che sostengo e anzi chiedo che codesta direzione sanitaria attivi un’indagine per verificare quanto affermo ed eventuali altri casi di presenza-assenza del professore”.
Nella risposta all’interrogazione oggi in aula la giunta ha confermato l’avvio degli accertamenti sul professor Carini e le segnalazioni alla Magistratura da parte di Careggi.
Il paradosso è che la stessa Monica Calamai, che ricopre l’incarico di direttore generale dell’Azienda dal giugno 2013, ha evidentemente ignorato questa denuncia.
A questo punto vogliamo sapere quante raccomandate del genere sono state ricevute da Careggi e conoscerne i contenuti.