Un caso unico in Italia, un ente pubblico che anticipa l’intera somma – e che somma, ben 28 milioni – per un project financing senza alcuna certezza sui tempi e sui modi di realizzazione di un’opera, la bretella Prato-Signa. E ora che puntualmente quei soldi pubblici sono spariti nel nulla, il governatore Rossi prova a presentare il conto alla società che avrebbe dovuto realizzarla. Come può un ente pubblico anticipare tutta la somma prevista?
Ora che si avvicinano le elezioni il governatore tenta di recuperare quei soldi ma finora perché non ha controllato che fine avessero fatto quei soldi? Sulla stampa, de facto è lo stesso Rossi a fare ammenda quando dice che avrebbe dovuto pretendere tempi e costi certi, e quando aggiunge che pensava ingenuamente che i soldi fossero ancora lì. Certo, c’è un processo in corso e saranno i giudici ad accertare le responsabilità delle società incaricate di realizzare l’opera, ma ciò non basta a sollevare la Regione Toscana dalle proprie responsabilità politiche. Sulla bretella fantasma era opportuna un’azione costante di controllo, oltre che una migliore gestione delle spese.