“Ha preso una ciocca dei miei capelli e l’ha tirata. Ho sentito la sua mano fra i miei capelli, per me è stato scioccante”: denuncia la giornalista. L’atteggiamento di Romani Prodi è stato irrispettoso, volgare e sessista: chissà se avrebbe usato gli stessi toni anche con un uomo
Volgare l’aggressione di Prodi, per giunta ad una donna, che per lavoro stava ponendo una semplice domanda. Solidarietà alla giornalista di Quarta Repubblica. La sinistra crede nella libertà di stampa solo se le domande non vengono fatte a loro.
Sinistra difende le donne solo se non fanno domande a loro
“Ma che cavolo mi chiede? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”. Dice stizzito Romano Prodi, incalzato da una cronista sulle frasi del Manifesto di Ventotene lette dal presidente del Consiglio in Aula mercoledì, si spazientisce e la invita a considerare il contesto nel quale quelle parole furono scritte.
Lavinia Orefici, giornalista di ‘Quarta Repubblica’, a margine della presentazione del libro scritto da Prodi con Massimo Giannini ‘Il dovere della speranza’ all’Auditorium di Roma, cita parti testuali del Manifesto di Ventotene: “la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”. E Prodi replica: “Io mai detto una roba del genere in vita mia”. “È un passaggio nel Manifesto di Ventotene”, incalza la cronista. “Lo so benissimo signora, credo, non sono neanche un bambino. Ma era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti… Cosa pensavano secondo lei, al trattato o all’articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”.
“Volevo sapere cosa ne pensava – dice la giornalista – visto che era stato citato”. “Allora – la replica di Prodi – le cito un verso di Maometto e lei mi dice cosa lei pensa di Maometto? Questo è far politica in modo volgare, scusi”.
Prenda una posizione anche l’ordine dei giornalisti
“Il presidente Prodi – racconta poi in serata Orefici attraverso una nota di Rete4 – oltre a rispondere alla mia domanda con tono aggressivo e intimidatorio, ha preso una ciocca dei miei capelli e l’ha tirata. Ho sentito la sua mano fra i miei capelli, per me è stato scioccante. Lavoro per Mediaset da 10 anni, inviata all’estero su vari fronti e non ho mai vissuto una situazione del genere. Mi sono sentita offesa come giornalista e come donna”.
Mi auguro che l’ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa si esprimano senza indugi in difesa della giornalista, stigmatizzando l’atteggiamento irrispettoso, volgare e sessista di Romano Prodi: chissà se avrebbe usato gli stessi toni anche con un uomo.