“Nel 2000 la Regione ha venduto le quote di ADF a 8,1 euro ciascuna, oggi le ricompra a 11 euro ad azione; le quote ricomprate sono 442.065. Basta una semplice operazione matematica per scoprire che la Regione in questo decennio ha venduto e riacquistato le stesse azioni gettando al vento quasi un milione e mezzo di euro dei cittadini”. Così il consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli in merito all’operazione che ha visto la Regione Toscana acquistare azioni della società aeroportuale che gestisce lo scalo fiorentino. “La differenza tra il prezzo di vendita di dodici anni fa e quello di acquisto di venerdì scorso è pari a 2,9 euro ad azione. Se moltiplichiamo lo scarto negativo per il numero delle azioni riacquistate scopriamo che la Regione ci ha rimesso 1.281.988,5 euro, a cui dobbiamo aggiungere la commissione pagata nel dicembre del 2000 a Banca IMI S.p.a per l’intermediazione – pari a euro 192.945,58 – portando il totale a 1.474.934,08 euro”, spiega Donzelli. Nel 2000 la Regione, governata sempre dal centrosinistra motivava, con delibera 140 del 7 giugno, la vendita delle quote così: «La funzione di promozione dello scalo fiorentino svolta dalla Regione Toscana è da considerarsi sostanzialmente assolta e l’evoluzione gestionale degli aeroporti a livello europeo privilegia forme di gestione privata». “Dopo 12 anni – incalza Donzelli – Rossi cambia idea e riacquista le stesse quote per un prezzo maggiore. Avevano preso un abbaglio lo scorso decennio, l’evoluzione gestionale degli aeroporti ha subito una clamorosa inversione di tendenza, o semplicemente ora Rossi è preso dalla smania di giocare a Monopoli contro Renzi?” “Se la Regione vuole promuovere l’integrazione tra Firenze e Pisa – aggiunge il consigliere del PdL – migliori i collegamenti, le infrastrutture, i treni regionali, le strade e incoraggi dei percorsi turistici e dei circuiti imprenditoriali, ma lasci che sia il mercato a determinare gli assetti di società quotate in borsa. Se chi governa Firenze e la Toscana vuole aiutare Firenze ad avere un aeroporto adeguato, permetta la costruzione di una nuova pista, e smetta di ostacolare lo sviluppo dello scalo. Al resto ci penserà la libera concorrenza”, conclude Donzelli.