Il gommista di Arezzo uccise un uomo nella sua officina. Fredy aveva subito numerosi furti, il giudice ha riconosciuto la legittima difesa
Fu legittima difesa e così Fredy Pacini non sarà processato. Il Gip di Arezzo ha archiviato il caso del gommista di Monte San Savino che nella notte del 28 novembre 2018 sparò e uccise il moldavo Vitalie Tonjoc Mircea, entrato per rubare nella sua officina.
Il giudice nel caso di Fredy Pacini ha applicato il comma 55 della legge in relazione all’eccesso colposo di legittima difesa. Lì “la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto” ha agito “in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.
“Finalmente archiviato il caso di Fredy Pacini, il gommista che sparò a un ladro entrato di notte nella sua attività”, ha commentato Giorgia Meloni. “Un anno fa lo incontrai per mostrargli tutta la mia solidarietà per quanto stava vivendo dopo essersi semplicemente difeso. – ha aggiunto – Oggi, dopo un lungo calvario giudiziario, finalmente è stata riconosciuta la sua innocenza. La difesa è sempre legittima”.
Fredy Pacini agì in legittima difesa: dormiva nella ditta da tempo perché esasperato dai furti subiti in precedenza. Svegliato nella notte dai rumori si alzò dal letto nella camera ricavata sul soppalco.
Secondo il giudice non è verosimile che il ladro fosse colpito senza rendersi conto che il proprietario si era accorto della sua presenza. Probabilmente aveva anche gridato di andarsene. Pur qualificando l’azione come eccesso colposo, Fredy Pacini non è punibile per l fatto di essere solo, di notte, senza via di uscita, dinanzi a persone armate e senza che potessero intervenire le forze dell’ordine in tempo utile.
“Ho sempre confidato nella giustizia e sono soddisfatto che il giudice abbia creduto alla mia versione dei fatti sulla base delle indagini condotte”, ha commentato Fredy. “Non potevo fare diversamente in quel frangente di profondo turbamento”, ha aggiunto.
“Il giudice ha riconosciuto che Pacini non si è fatto giustizia da solo, ma che si è difeso legittimamente”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato Alessandra Cheli. Il tribunale ha riconosciuto “la scriminante del grave turbamento come prevede la riforma della legge sulla legittima difesa”, ha aggiunto il legale.