Stamani sono stato a visitare il penitenziario Le Sughere di Livorno, dopo le aggressioni subite nei giorni scorsi da alcuni agenti.
Ho incontrato i rappresentanti del sindacato di polizia penitenziaria SiNAPPe e la direzione del carcere, che hanno dimostrato grande attaccamento al proprio lavoro e che abbiamo ringraziato per il grande lavoro che svolgono ogni giorno.
Ho incontrato i rappresentanti del sindacato di polizia penitenziaria SiNAPPe e la direzione del carcere, che hanno dimostrato grande attaccamento al proprio lavoro e che abbiamo ringraziato per il grande lavoro che svolgono ogni giorno.
Il reparto di sicurezza del carcere, aperto da poco, ha già gravi problemi strutturali e carenze che pongono a serio rischio la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria.
Non è stato costruito un cancello divisorio fra detenuti e agenti e l’impianto di videosorveglianza non funziona, è incredibile!
Mentre i carcerati vivono in celle che sembrano stanze d’albergo, gli agenti sono relegati in locali totalmente inadeguati, che cadono letteralmente a pezzi, e la presenza di una palestra è grottesca, se si considera che versa in condizioni pietose. Il reparto che ospita i detenuti più pericolosi, inoltre, perde acqua dal tetto anche quando fuori non piove.
Ma non sono solo strutturali i problemi del carcere. La carenza del personale crea a Le Sughere una situazione ancor più grave che altrove perché, nonostante gli agenti siano costretti a rinunciare ai turni di riposo per sopperire alle carenze, capita che a sorvegliare resti anche un solo uomo per ogni piano, fattore che mette in pericolo l’incolumità di chi lavora.
E’ una vergogna che lo Stato lasci in queste condizioni persone addette a garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Ci occuperemo seriamente del problema ed interverremo in ogni sede per restituire dignità a chi lavora nei penitenziari.