Il 9 novembre di 31 anni fa la caduta del Muro di Berlino. Le domande del giornalista italiano che misero alle corde il leader del partito comunista
“Da stasera la frontiera è aperta”. Con questo annuncio il leader del partito comunista berlinese, Gunter Schabowsky, il 9 novembre 1989 si dette il via allo smantellamento del muro di Berlino. Ma dietro alla caduta del simbolo della guerra fredda c’è la storia di un giornalista e una sua storica domanda che di fatto accelerò il suo abbattimento.
A quella conferenza stampa quel giornalista arrivò in ritardo: Riccardo Ehrman, nato a Firenze, era corrispondente dell’Ansa a Berlino.
Ehrman pose le domande giuste e soprattutto capì la portata delle risposte di Guenter Schabowski. Il giornalista si precipitò a dettare la notizia decisiva per la caduta del Muro di Berlino prima di tutti gli altri.
Le domande del giornalista che cambiò la storia
“Prendendo spunto da quella affermazione – ricorda Ehrman – la mia domanda, quando finalmente mi fu concessa la parola, fu: ‘Non crede che avete commesso degli errori nel promulgare una nuova legge sui viaggi che non è tale, ma solo una conferma di tutto quello che succedeva prima?’ Più tardi Schabowski mi disse che quella domanda lo avevo fatto irritare molto”.
“Alla conferenza stampa rispose: ‘Noi non facciamo errori’. – prosegue il giornalista – E tirò fuori dalla tasca un foglietto, con cui annunciava appunto che tutti i cittadini tedeschi orientali potevano varcare tutte le frontiere, senza passaporto”. Era l’annuncio della caduta del Muro di Berlino.
“E fu a questo punto che io aggiunsi altre due domande: – ricorda ancora il giornalista Ehrman continuando a parlare del Muro – ‘Vale anche per Berlino ovest’? ‘Sì – fu la risposta – per tutte le frontiere’. Quindi l’ultima: ‘E da quando?’. Schabowski rimase un momento interdetto: ‘Su questo foglio non c’è scritto, però sicuramente da questo momento’. Commise un errore, perché io ho la copia del foglio, che mi regalò lui stesso nel 2002, e lì c’è scritto ‘ab sofort’, che in italiano significa ‘da subito'” (GUARDA IL VIDEO).
“Ma il capo ebbe paura di un abbaglio, e tenne ferma la notizia per una ventina di minuti”, ha raccontato in un’intervista il giornalista. Ma il Muro di Berlino stava di fatto per cadere.
L’effetto fu straordinario: la caduta della frontiera di cemento che per 28 anni aveva diviso la capitale tedesca in due blocchi.
“Era una noiosa conferenza stampa, come tutte quelle del regime comunista della Germania orientale. – sottolinea il giornalista – Durò quasi due ore”. Ehrman ebbe il merito di sollevare l’argomento cruciale dell’incontro con la stampa del 9 novembre 1989, che di lì a poche ore avrebbe provocato la caduta del Muro di Berlino”.