Nel 1934 Premio Nobel a uno dei più grandi drammaturghi: Pirandello fu il terzo italiano di sempre a vincere il premio
E’ l’8 novembre 1934 (86 anni fa) quando Luigi Pirandello riceve a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura. Un italiano, dopo Giosuè Carducci e Grazia Deledda, riceve così il prestigioso riconoscimento. Un grande orgoglio per la nostra nazione.
Quel giorno Pirandello ricevette il Nobel “per il suo coraggio e l’ingegnosa ripresentazione dell’arte drammatica e teatrale”.
Con il Nobel Pirandello coronò così la sua straordinaria vita di filosofo, scrittore, drammaturgo. Nato a Grigenti (che ora si chiama Agrigento) prese spunto dalla sua Sicilia per il suo teatro privilegiato. Raccontò del male di vivere attraverso tanti personaggi raccontati nelle Novelle.
“L’esclusa”, “Uno, nessuno e centomila”, “Il fu Mattia Pascal” alcuni fra le opere più alte dei suoi romanzi. Insieme a “Sei personaggi in cerca d’autore”, vero e proprio capolavoro e manifesto della poetica pirandelliana.
Fu sicuramente uno dei più grandi drammaturghi del ventesimo secolo. In lui trovò ispirazione Eduardo De Filippo, che possiamo definire un suo erede.
Pirandello nella sua lunga vita da artista, e ben prima di vincere il Nobel, fu accusato di essere troppo “intellettualistico”. Un’accusa ingiusta: la critica lo ha definito uno tra i più popolari della letteratura italiana. Proverbiale la sua capacità di osservazione della gente e della civiltà nel tentativo di inquadrarla.
Pirandello morì il 10 dicembre del 1936 di polmonite. A causa della sua scomparsa lasciò incompiuto l’ultimo lavoro teatrale, I giganti della montagna, opera a sfondo mitologico.
Sono sei in totale gli italiani che nella storia hanno vinto il Nobel per la letteratura. Prima di lui, come abbiamo detto: Giosuè Carducci (190&) e Grazia Deledda (1926). Successivamente è toccato a Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975) e Dario Fo (1997).