Da 10 giorni gli immigrati di Don Biancalani in lockdown coronavirus. Dai test risultati shock, ma in 20 rimangono nella parrocchia
Si è concluso nella notte il trasferimento di 100 degli immigrati accolti nei locali della parrocchia di Vicofaro a Pistoia di Don Biancalani e isolato per il focolaio coronavirus. Nei giorni scorsi il luogo era diventato “zona rossa”.
E ieri i tamponi effettuati sugli ospiti immigrati hanno fatto emergere ben 14 positivi fra di loro. Solo in 20 adesso sono rimasti nella parrocchia di Don Biancalani a Vicofaro.
La stretta sugli immigrati era stata disposta con l’ordinanza del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, di Fratelli d’Italia. Il pericolo contagio da coronavirus era tangibile nella parrocchia di Don Biancalani, che ospitava immigrati in condizioni di illegalità.
Gli immigrati sono stati sistemati in alberghi sanitari a Montecatini Terme. Il parroco, Don Massimo Biancalani, è in quarantena nella sua abitazione privata per essere stato a contatto con positivi al coronavirus.
E non si rassegna all’idea di spostare immigrati affollati nella sua parrocchia e contagiati da coronavirus. “Sono riuscito ad ottenere che venti ospiti migranti rimanessero provvisoriamente a Vicofaro ancora per qualche giorno, per prendersi cura della struttura”, ha detto Don Biancalani.
“Nella giornata di oggi arriverà una ditta specializzata per la sanificazione dei locali, e domani anch’io dovrei rientrare in canonica”, ha aggiunto.
Eppure anche il vescovo aveva stoppato la gestione degli immigrati di Don Biancalani. Nei giorni scorsi ha precisato che d’ora in poi ogni decisione sul centro di accoglienza dovrà avere il consenso della diocesi.
Da una decina di giorni la parrocchia di Don Biancalani che accoglie immigrati è diventata un fortino anti coronavirus. E’ creato un cordone sanitario con presidio fisso di forze dell’ordine, transenne, e una postazione del 118.