Panzironi racconta sulle tv private, sui libri e in un film che si può vivere 120 anni abbandonando la medicina ufficiale, ma prendendo le pilloline che vende lui insieme al Fratello ed abbandonando i carboidrati. Un metodo molto pericoloso.
Panzironi è stato denunciato dall’ordine dei medici perché non è un medico (né un nutrizionista), è stato sospeso dall’ordine dei giornalisti di cui fa parte, e sanzionato da Antitrust e Agcom, su nostra segnalazione. Adesso è finito a processo per esercizio abusivo della professione medica.
Illude di poter sconfiggere la morte facendo leva sulla disperazione delle persone, che magari non hanno neanche gli strumenti di conoscenza per capire che si tratta di castronerie.
E il governo che fa? Gli permette di andare in tv, nelle librerie, nelle farmacie. E ora anche nelle sale cinematografiche. Dalla risposta del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Buffagni alla nostra interrogazione non cӏ un pericolo di emulazione grave, su cui invece secondo noi doveva intervenire il ministero.
Ma c’è di più, perché nei titoli di coda del film “L’uomo che volle vivere 120 anni” c’è la scritta “con il sostegno del Ministero dei Beni culturali”. Allora io mi chiedo: quale sostegno ha dato il governo a questo film e a questo personaggio?
Se il governo non ha dato nessun sostegno, perché non denuncia Panzironi che usa indebitamente il nome del Ministero? Da che parte sta il governo? Dalla parte dei nutrizionisti o di chi illude la gente così pericolosamente?
Tante volte abbiamo sentito il Ministro della sanità interrogato da noi dire che Panzironi, un uomo che racconta di essere in grado di guarire le persone dal tumore, va fermato. Ma allora che ci state a fare al governo se non fate queste cose?