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Strage di Bologna: Parlamento indaghi su “pista palestinese”: proposta FdI è irrimandabile

La commissione bicamerale di inchiesta sulla strage di Bologna, proposta dai parlamentari di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti e Federico Mollicone è diventata essenziale e non rimandabile.

La commissione deve verificare dinamiche e connessioni del terrorismo interno e internazionale con la strage di Bologna del 2 agosto 1980 e le relative attività dei servizi segreti italiani ed esteri.

All’indomani della ricorrenza, infatti, sono emersi due documenti del Sismi che riaprono quella “pista palestinese” sempre sconfessata dal presidente dell’associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, e archiviata di recente dalla procura di Bologna.

In un’intervista rilasciata di Antonio Rapisarda su Libero, l’ex terrorista Valerio Fioravanti, condannato per la strage di Bologna, ammette i gravi errori commessi ma denuncia la sordità delle istituzioni nella ricerca di tutta la verità.

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“La pista palestinese è importante – ha detto – non tanto per quello che si è scoperto ma per il numero cospicuo di persone che cercano di tenerla nascosta“.

La proposta di legge Frassinetti-Mollicone, in particolare, prevede l’istituzione di una Commissione “di natura esclusivamente tecnica e non politica”, “aperta al sostegno di tutti coloro che intendono ricercare la verità”, che, in 18 mesi, possa far luce in special modo sulle operazioni di “depistaggio messe in atto in relazione alla strage di Bologna, alcune accertate dalla magistratura, altre archiviate in maniera sospetta”

La Commissione, innanzitutto, dovrà acquisire i lavori, le evidenze e i documenti conservati presso gli archivi delle Commissioni Stragi, Mitrokhin e Moro.

Quindi, pubblicazioni e scoop giornalistici relativi alla ‘pista palestinese‘, oltre alle dichiarazioni dell’ex deputato e componente della commissione Moro Gero Grassi relativi ai cablogrammi del capocentro di Beirut dei servizi italiani, Stefano Giovannone.

Inoltre, dovrà investigare sul cosiddetto lodo Moro, “l’accordo tra i servizi italiani e quelli palestinesi per uno scudo dagli attentati a tutela del nostro territorio”, sia “nella sua applicazione e nelle conseguenze che determinò sul piano nazionale, relativamente a Bologna”.

Tutti elementi – si legge nella pdl – “non considerati dalla magistratura italiana, che si è, invece, trincerata dietro un processo il cui impianto fragile si basa su pentiti inattendibili e le cui sentenze non riescono ad individuare nemmeno gli esecutori materiali”.

Alla Commissione, tra l’altro, non può essere opposto il segreto di Stato né il segreto d’ufficio e potrà ottenere copie di atti o documenti relativi a procedimenti o inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organi inquirenti.

“Sulla strage di Bologna non dobbiamo accontentarci di una verità ma della verità storica, oggettiva, definitiva. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, ma soprattutto a tutte le vittime del terrorismo italiano – sottolineano Frassinetti e Mollicone – L’istituzione di questa Commissione è un’occasione storica per chiudere la guerra civile strisciante che ha insanguinato per decenni la nostra Nazione comprendendo le vere forze che ne sono state protagoniste e perseguire una pacificazione nazionale”.

L’Italia merita finalmente la verità completa e non una versione preconfezionata. Mi auguro che a settembre sia possibile approvare la proposta di legge senza perdite di tempo, ne abbiamo perso già troppo.