Stamani abbiamo reso pubblico il privilegio di cui gode la moglie di Matteo Renzi (qui la sintesi della vicenda), alla cui auto è intestato un permesso per circolare su tutto il territorio comunale (ztl, corsie preferenziali e aree pedonali comprese) e parcheggiare gratis sugli spazi a pagamento. Il Pd e il Comune di Firenze hanno pensato bene di rispondere con versioni diverse.
Eccone alcune: “ne ha diritto perché residente”, anzi no “è stato dato su indicazione della Prefettura per ragioni di sicurezza”, anzi, nemmeno: “è stato concesso per motivi istituzionali a Renzi”. Brutta cosa l’imbarazzo nel non saper come replicare, perché una cosa è certa: la moglie dell’ex sindaco ha un odioso privilegio di cui nessun fiorentino residente può godere.
Eccone alcune: “ne ha diritto perché residente”, anzi no “è stato dato su indicazione della Prefettura per ragioni di sicurezza”, anzi, nemmeno: “è stato concesso per motivi istituzionali a Renzi”. Brutta cosa l’imbarazzo nel non saper come replicare, perché una cosa è certa: la moglie dell’ex sindaco ha un odioso privilegio di cui nessun fiorentino residente può godere.
Ed è curioso che il pass auto sia stato concesso a Matteo Renzi nel settembre 2017, quando non ricopriva più alcuna carica istituzionale, e sia utilizzato spudoratamente anche dalla moglie. E l’imbarazzo del Partito democratico e dell’amministrazione comunale è tale che si sono vergognati persino a fornire una risposta ufficiale alla nostra denuncia: nessuno ci ha saputo spiegare quale sia il motivo di sicurezza pubblica per cui Agnese non possa mettere le monetine nei parchimetri come tutti gli altri.
Insomma, Matteo Renzi è passato da “via le auto blu, la mia scorta è la gente” a “mia moglie ha diritto a parcheggiare gratis e percorrere le zone pedonali perché ho fatto il Sindaco e il Presidente del Consiglio”. Non male per un ex rottamatore già rottamato dai cittadini.