Ho presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture per conoscere dove siano finite le ingenti risorse stanziate dallo Stato per il bando di gara per la piattaforma Europa e per il piano regolatore del porto di Livorno. Una questione che, oltre al capoluogo labronico riguarda direttamente anche Pisa: l’opera potrebbe incidere sulla preoccupante questione dell’erosione costiera.
Sulla vicenda avevo già discusso un’interrogazione in Regione Toscana, dopo che il coordinamento livornese di Fratelli d’Italia aveva presentato un esposto sulla vicenda a Corte dei Conti, Guardia di Finanza e Autorità Anticorruzione per la verifica dell’utilizzo dei soldi pubblici. L’interrogazione alla Camera dei Deputati è stata sottoscritta anche dall’altro parlamentare toscano di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi.
Dopo l’annullamento del bando da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, l’assessore regionale Ceccarelli rispose alla mia interrogazione sostenendo che le spese per la gara da complessivi 800 milioni di euro, erano state sostenute dallo Stato. Vogliamo sapere quante risorse sono state sprecate e chi ha pagato.
Sul rischio per la costa vogliamo sapere se nel nuovo bando sia previsto uno specifico studio di impatto ambientale, che preoccupa il settore turistico. Livorno è una delle nove aree di crisi industriale complessa e il porto può rappresentare una risposta occupazionale importantissima. Non possiamo più accettare che la città sia trattata in questo modo, vogliamo che i soldi pubblici siano utilizzati per un reale rilancio e per il lavoro.