Albanese nelle scuole: “governo composto da fascisti”

Un vero e proprio tour delle scuole organizzato da “docenti per gaza” in cui Francesca Albanese, secondo quanto riportato dai giornali, attacca il governo e incita alle occupazioni

Avrebbe incitato gli studenti ad occupare le scuole ed avrebbe definito il governo Meloni “composto da fascisti”, ecco la realtà dietro le “lezioni” tenute da Francesca Albanese, all’insaputa di Preside e genitori, nelle scuole di Toscana ed Emilia Romagna. Questo è quanto riportato da alcuni giornali. La scuola non può e non deve essere usata in maniera politica di parte, deve essere sempre un luogo di pluralismo e confronto.

Il tour di Francesca Albanese nelle scuole

Dopo le sconcertanti parole sull’assalto a La Stampa e dopo le cittadinanze onorarie annullate, Francesca Albanese ha iniziato un vero e proprio tour all’interno delle scuole italiane. Prima in Toscana e poi in Emilia Romagna, Albanese avrebbe partecipato in videoconferenza a delle lezioni organizzate dai docenti facenti parte la rete “docenti per gaza”, spesso senza che presidi e genitori ne fossero a conoscenza.

Incita alle occupazioni ed attacca il governo

Secondo quanto riportato dai giornali, Albanese nei suoi interventi non avrebbe semplicemente parlato della situazione a Gaza o del popolo palestinese. I suoi sarebbero stati dei veri e propri comizi senza contraddittorio di fronte a ragazzi molto giovani. Albanese avrebbe definito il governo come “composto da fascisti” ed avrebbe incitato i ragazzi ad occupare le scuole.

Genitori e presidi all’oscuro delle partecipazioni

Francesca Albanese ha tenute queste “lezioni”, se così le si può definire, presso svariate scuole. Il Liceo Dini di Pisa, l’Istituto comprensivo Massa 6 di Massa, il Liceo Montale di Pontedera, l’Istituto Enrico Mattei di San Lazzaro ed una scuola a Castelnovo Monti in provincia di Reggio Emilia. Ed in tutti questi istituti sembrerebbe che nessuno dei genitori fosse informato dell’accaduto.

La lezione sarebbe stata, infatti, comunicata agli studenti poco prima. E gli stessi genitori, come riportato dai giornali, hanno chiesto informazioni: “Chiediamo come genitori se la dirigenza fosse stata avvisata. Vorremmo venissero chiarite le dinamiche che hanno portato a questa lezione”. Ed anche il Preside di una di queste scuole avrebbe poi affermato che: “Sono in attesa della relazione didattica da me richiesta alla docente che ha preso l’iniziativa. Non eravamo a conoscenza dell’iniziativa, né io né il Consiglio d’Istituto”.

Scuole usate per diffondere messaggi politici

Nel caso in cui le dichiarazioni attribuitele fossero confermate saremmo di fronte all’ennesimo tentativo di politicizzare le scuole. La scuola deve essere libera da ogni concetto politico di parte. La scuola deve essere un percorso formativo e non può diventare il palcoscenico di qualcuno che vorrebbe portare avanti messaggi politici di parte incitando, tra l’altro, all’odio politico ed alla violenza.