Per anni il settore è stato utilizzato come una mangiatoia: ora che il Ministero dice basta dirottando quelle risorse sulla tutela del patrimonio c’è chi si arrabbia
Centinaia di milioni di euro elargiti negli ultimi anni per film che hanno staccato qualche decina di biglietti, o peggio mai usciti nelle sale. Una vergogna su cui per anni non sono mai stati effettuati dei controlli. Sino all’avvento del Governo Meloni. Adesso che il Ministero della Cultura, Alessandro Giuli ha deciso di porre fine a questa stagione razionalizzando la distribuzione dei fondi, la sinistra tenta di attaccarlo in tutti i modi. Tra finanziare a pioggia film e tutelare il patrimonio artistico e culturale, il Ministero ha scelto la seconda strada, prevedendo comunque risorse e iniziative per il cinema. Ma evidementemente c’è a chi non basta.
La realtà dietro le accuse
Prendiamo atto che le risorse economiche non sono illimitate e che compito di chi governa è impiegarle nel miglior modo possibile. Di fronte alla riduzione dei fondi di quasi 700 milioni in 3 anni il Ministro Giuli ha ritenuto prioritario intervenire a “tutela del patrimonio culturale”, anche in seguito a quanto avvenuto alla Torre dei Conti, riducendo i fondi destinati al cinema.
Ma, al contrario della solita narrazione catastrofista della sinistra, il settore aveva già beneficiato nel 2023 di ben 700 milioni di euro ed in più il Ministro Giuli aveva assicurato di mantenere lo splafonamento del tax credit internazionale, in modo da attrarre capitali esteri per la co-produzione di film in Italia.
Nel cinema serve una gestione migliore dei fondi
Il cinema non può essere utilizzato come mangiatoia per lucrare ai danni dello Stato. Il governo Meloni, con il Ministro Sangiuliano prima, e il Ministro Giuli ora, ha sempre lavorato per una radicale riforma del sistema dei finanziamenti. Abbiamo già fatto luce su anni ed anni di mala gestione di governi che, finora, non avevano mai posto la giusta attenzione sull’utilizzo dei fondi per le produzioni cinematografiche italiane.
Adesso lo stiamo facendo.
Marcheschi: “Per l’opposizione è tutto un gioco”
“L’opposizione è talmente obnubilata dalla sua faziosità che non riesce neanche a leggere i dati di fatto che sono sotto gli occhi di tutti. Il ministro Giuli è impegnato in prima persona nel recuperare fondi per mettere in sicurezza il comparto del cinema, così importante e centrale per l’industria culturale della nazione.
Un lavoro che Giuli sta continuando da mesi e che sta affrontando senza andare ad intaccare le risorse necessarie a garantire la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale che, come abbiamo visto nella tragedia della Torre dei Conti a Roma, ha bisogno di cura, attenzione e investimenti continui. Per l’opposizione invece è tutto un gioco e uno sport in cui basta fare due comunicati stampa per lavarsi la coscienza, senza neanche entrare un minimo in profondità sulle cose e su una manovra di bilancio che tiene in ordine i conti dello Stato assicurando allo stesso tempo crescita e sviluppo.
D’altronde cosa possiamo aspettarci dai teorici dei redditi di cittadinanza e dei contributi a fondo perduto, dei tax credit di cittadinanza a chiunque avesse anche solo una telecamera in mano senza alcun tipo di controllo. Cosa dire a quei signori che hanno regalato soldi a pioggia a tutti senza alcune verifica aprendo voragini dentro il bilancio dello Stato a cui adesso il governo di Giorgia Meloni deve porre rimedio?”, ha affermato il Senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in Commissione Cultura.


