Sono passati 27 anni dalla prima di edizione di Atreju ed oggi continua ad essere un’occasione di ritrovo e di confronto per la comunità politica della destra italiana
Correva l’anno 1998 quando nel cuore di Roma si tenne la prima edizione di Atreju. Un evento nato come festa ufficiale di Azione Giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza nazionale, e cresciuto negli anni sino a diventare la principale manifestazione della destra italiana. Non un’occasione di autocelebrazione, ma un luogo di incontro e di confronto, con rispetto ma senza sconti, sui principali temi politici, sociali, culturali.
Un appuntamento annuale che a dicembre prossimo giungerà alla sua ventiseiesima edizione, dal titolo emblematico: “Sei diventata grande. L’Italia a testa alta”. Un’edizione che sarà la più lunga di sempre, con un programma di eventi e un parterre di ospiti che si preannunciano sorprendenti e in uno scenario suggestivo. Appuntamento da sabato 6 a domenica 14 dicembre a Castel Sant’Angelo, a qualche centinaio di metri dalla Basilica di San Pietro.
27 anni dalla prima edizione di Atreju
Sono passati 27 anni dalla prima di edizione di Atreju, una festa organizzata dalle ragazze e dai ragazzi di Azione Giovani. Un’occasione di ritrovo e di confronto per la comunità politica della destra italiana che negli anni è cresciuta sempre più sino a diventare non tanto e non solo la principale manifestazione di Fratelli d’Italia, ma un importantissimo appuntamento politico e non solo.
Sempre più ospiti
Lunghissimo l’elenco delle personalità che sono salite sul palco di Atreju nel corso degli anni: Presidenti del Consiglio, della Camera, del Senato, esponenti del governo nazionale e di numerosi Stati esteri, Presidenti di Regione. E ancora, docenti universitari, sindacalisti, rappresentanti del Terzo Settore, scrittori, giornalisti, attori, cantanti. Nomi illustri invitati senza guardare alla loro provenienza politica o alla loro sensibilità culturale, ma anzi ospitati per interviste e dibattiti con il fine di valorizzare il confronto sulle idee. Un confronto schietto e serrato, ma sempre nel segno del rispetto.
Una festa di parte, ma non di partito
Atreju è stata e resta una festa di parte, ma non di partito, un appuntamento annuale atteso e seguito. Alcuni numeri a dimostrarlo: nella scorsa edizione si registrarono 50 mila presenze, 73 ore di dibattiti con 527 interventi, 415 volontari e oltre mille giornalisti accreditati da tutto il mondo. E l’edizione 2026 non sarà da meno.
Sei diventa forte. L’Italia a testa alta
Una suggestiva foto di Castel Sant’Angelo illuminato al tramonto su cui si staglia il claim di questa edizione: “Sei diventata forte. L’Italia a testa alta”. Immagini e parole che sintetizzano quello che sarà il filo conduttore dell’edizione di Atreju 2025. “Più giorni, più spazio e ospiti sorprendenti: Atreju torna con molte novità, ma sempre fedele alla sua identità, per celebrare un’Italia che è diventata forte”, si legge nei post di lancio dell’evento sui canali social di Atreju.
Un’Italia che si presenta forte e a testa alta grazie al lavoro del Governo presieduto da Giorgia Meloni e al contributo di Fratelli d’Italia.
Ritorno a Castel Sant’Angelo
Un’edizione, quella di Atreju 2025, che segna il ritorno a Castel Sant’Angelo e la conferma del periodo. E il ritorno di due elementi che hanno caratterizzato le ultime edizioni: la pista di pattinaggio sul ghiaccio e il mercatino di Natale. Attrattive che andranno a fare da corredo agli spazi di dibattito e agli altri stand. Una festa in esterna, ma soprattutto una festa aperta all’esterno, a sensibilità culturali e politiche diverse dalle nostre.
Da quel lontano 1998 molto è cambiato. I giovani organizzatori sono diventati adulti. Il nostro partito è la principale forza di governo, e la sua leader è Presidente del Consiglio. Quel che non è cambiato è lo spirito di Atreju: il confronto come occasione di crescita, ma senza abdicazioni. Il desiderio di contribuire a rendere sempre più forte l’Italia, il coraggio di affrontare le sfide a a testa alta, forti della convinzione nella bontà delle nostre idee.