Dalla sovranità alimentare europea alla valorizzazione delle produzioni locali fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori: ecco come la visione italiana è diventata centrale in Europa
Basta follie green. E già questo basterebbe per potersi considerare un risultato importante per tutto il settore agroalimentare. Le follie ideologiche della sinistra hanno imposto ai nostri agricoltori regole e veti in nome di una presunta tutela dell’ambiente che ha finito per essere solo un insopportabile aggravio a carico dei comparto agroalimentare. Ma adesso, grazie all’importante lavoro svolto dal Presidente Meloni e dal Ministro Lollobrigida, dopo essere tornata centrale in Italia, l’agricoltura torna centrale anche in Europa. Dalla sovranità alimentare europea alla valorizzazione delle produzioni locali fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori: la nostra visione è diventata centrale.
Le politiche agricole di Timmermans
Le politiche agricole imposte durante la vicepresidenza Timmermans hanno strozzato gli agricoltori europei. Primo fra tutti il Green Deal, quel pacchetto di iniziative che mirava ad avviare l’Unione Europea sulla strada di una presunta transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Gli agricoltori sono stati i primi ad essere toccati direttamente da queste assurde imposizioni.
La sinistra europea ha imposto l’obbligo – tra gli altri – di destinare almeno il 4% dei terreni coltivabili a funzioni non produttive, come i “campi solari”. Percentuale ridotta al 4%, dall’iniziale proposta del 10%, solo grazie ai nostri emendamenti contro le follie green della sinistra ambientalista solo a parole. Inoltre, le misure Ue hanno imposto l’obbligo di effettuare rotazioni delle colture e di ridurre l’uso di fertilizzanti di almeno il 20%. E come hanno confermato gli agricoltori, tali misure hanno contribuito solo a rendere il settore agricolo europeo meno competitivo rispetto agli altri.
Cambio di rotta nella politica agricola europea
“Vogliamo esprimere soddisfazione per quanto presentato dal vicepresidente esecutivo della commissione Ue, Raffaele Fitto, e dal commissario Ue all’Agricoltura, Christophe Hansen, riguardo alla nuova visione della politica agricola per l’Unione europea.
Si tratta di un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni, che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il ‘Green Deal’ su una presunta tutela dell’ambiente, tutta a carico del sistema produttivo, con gravi criticità, soprattutto nel mondo agricolo”, ha affermato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Visione italiana condivisa in Europa
“L’impegno della Commissione mette nero su bianco l’impegno che in questi due anni e mezzo l’Italia ha messo in campo, diventando protagonista nella conferenza dei ministri Ue, l’Agrifish, e con il prezioso lavoro del presidente Meloni nel richiamare l’Unione europea a un atteggiamento coerente con quanto certificato nei trattati fondativi di Roma.
Dal documento presentato, apprendiamo che la visione promossa dall’Italia ha finalmente trovato condivisione in quella della Commissione, superando l’ideologia green dell’allora vicepresidente Timmermans, che ha portato a gravi problemi ed a mobilitazioni per il mondo agricolo”, ha proseguito Lollobrigida.
La linea italiana
“Le tematiche che abbiamo affrontato in questi anni trovano finalmente spazio in questa nuova visione: dalla sovranità alimentare europea, considerata essenziale e non negoziabile, alla valorizzazione delle produzioni locali, fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori. Quando in passato abbiamo sollevato questi temi, sia in Italia che in Europa, non sono mai mancate critiche e scetticismi.
Oggi, la nostra visione non solo è diventata realtà, ma ha conquistato un ruolo centrale nel futuro dell’Europa”, ha concluso il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida.