Dopo l’esposto presentato da Giorgia Meloni, l’inchiesta che ha svelato l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cui nessuno si era accorto
Dicono di non essersene mai accorti. Di non averne mai saputo niente. E nemmeno di averlo mai sospettato. Vi ricordate la scoperta clamorosa che fece Giorgia Meloni sulle anomalie nella gestione delle domande relative al ‘Decreto Flussi’? Adesso, grazie all’esposto che presentò alla Procura Nazionale Antimafia, è stata scoperta un’associazione per delinquere finalizzata a favorire l’immigrazione clandestina.
La denunzia di Giorgia Meloni all’Antimafia
Una scoperta clamorosa. Da poco insediatosi, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, scoprì e presentò immediatamente un esposto al Procuratore Nazionale Antimafia sulle domande relative al ‘Decreto Flussi’. La legge italiana prevede la possibilità di entrare regolarmente con un permesso di soggiorno tramite il cosiddetto ‘Decreto Flussi’. Ma a fronte di un totale di 282mila richieste di lavoro, questo esercito di lavoratori non si è mai visto: meno del 3% ha siglato un contratto di lavoro. Gli altri hanno ottenuto, in modo truffaldino, il permesso di soggiorno senza averne alcun diritto. E dietro a tutto questo spunta la criminalità organizzata.
Un sistema che ha consentito alla criminalità organizzata di sguazzare nel business dell’immigrazione clandestina e lucrare sulla pelle dei migranti. In seguito all’esposto del Presidente Meloni, il governo ha rafforzato i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare possano finire nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione clandestina per fare i milioni. Ma è davvero strano che nessuno se ne fosse mai accorto…
L’inchiesta della Dda di Salerno: 31 finiscono in manette
Dopo l’esposto presentato da Giorgia Meloni è stata aperta un’indagine che ha portato ad indagare trentasei persone e che ha consentito di accertare oltre 2mila richiesta di permesso di soggiorno false. Trentuno persone, tra le quali professionisti, titolari di aziende e procacciatori di immigrati, sono finite in manette.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha scovato un’organizzazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che aveva costruito un business di svariati milioni di euro inserendosi nelle maglie del ‘Decreto Flussi’. In pratica, secondo l’accusa, attraverso contratti di lavori fittizi i componenti dell’associazione facilitavano l’ingresso in Italia dei clandestini usando le quote regolari previste dal ‘Decreto Flussi’ tramite il sistema del cosiddetto ‘click day’.
Favorivano l’immigrazione clandestina
Le accuse contestate dalla Procura sono l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio. Esisteva un vero e proprio menù del business dei clandestini: “Gli extracomunitari che facevano da intermediari raccoglievano i soldi nei loro paesi di origine, chiedendo 6.000/7.000 euro a passaporto”. Ed i delinquenti “percepivano 50 euro per ogni istanza inoltrata e 1000 euro per ogni istanza finalizzata”.
Il tempo dell’impunità è finito
Hanno sguazzato nel business dell’immigrazione clandestina. Per anni, la gestione dei flussi migratori regolari è stata utilizzata dalla criminalità organizzata per speculare sulla pelle dei migranti. Per anni, hanno sfruttato l’immigrazione clandestina per fare affari.
Ma nessuno si era mai accorto di nulla. Nessuno aveva sospettato niente. Fin quando Giorgia Meloni non ha presentato un esposto alla Procura Nazionale Antimafia. Adesso il tempo dell’impunità è finito.