L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie sarà sostituita dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali e non se ne andrà da Firenze. Lo prevede un ordine del giorno al cosiddetto “decreto Genova” che ho presentato insieme al collega di gruppo Riccardo Zucconi e accolto la scorsa notte alla Camera dei Deputati.
Da settimane i lavoratori, i sindacati e le istituzioni avevano lanciato l’allarme per la chiusura dell’Agenzia; dopo l’accoglimento del nostro documento possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Adesso il governo metta in pratica quanto approvato e si impegni a mantenere a Firenze i 200 lavoratori della sede. Il nostro sistema, e ancora di più dopo la tragedia di Genova, ha bisogno di investimenti seri e cospicui nella sicurezza. Per questo è importante consolidare e rafforzare la sede di Firenze che ne è una colonna portante.
QUI DI SEGUITO IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO:
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in votazione prevede, tra le altre norme, l’istituzione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA), a decorrere dal 1° gennaio 2019;
l’articolo 12 prevede che la sede dell’Agenzia sia a Roma presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e che la stessa succeda a titolo universale all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF), istituita dall’articolo 4 del decreto legislativo 10 agosto 2007 n. 162 (recante recepimento delle direttive 2004/49/CE e 2004/51/CE relative alla sicurezza e allo sviluppo delle ferrovie comunitarie), ereditandone le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, nonché le competenze già previste;
l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, operativa a Firenze dal 16 giugno 2008, è una struttura caratterizzata da un elevato livello di efficacia e di indipendenza, e la costituzione di un’unica Agenzia di controllo di due settori disciplinati da diversi regimi giuridici pone ragionevoli dubbi in merito ad eventuali ricadute negative in ambito organizzativo e gestionale, con un aggravio, ad esempio, del lavoro del personale tecnico;
non bisogna trascurare, inoltre, il fatto che circa la metà dei posti di lavoro dell’agenzia sono a Firenze e che tutto ciò potrebbe rappresentare, l’allontanamento dalla Toscana di molte competenze e professionalità cresciute negli anni attorno a tali settori;
l’incorporazione dell’ANSF nell’istituenda Agenzia, oltre a rappresentare il rischio di smembrare un vero e proprio presidio della sicurezza ferroviaria, avrà gravi ricadute sul territorio di Firenze,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di assumere adeguate iniziative volte a proseguire a Firenze le principali attività svolte attualmente, non penalizzando così la sede toscana dal trasferimento dell’Agenzia di cui in premessa.
9/1209-A/19. Donzelli, Zucconi.