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«Siamo maggioranza. Non possono dirci chi dobbiamo scegliere». La mia intervista al Correre della Sera

Da noi aperture, il loro Aventino nasconde le divisioni. Le chat? Guardano dal buco della serratura per attaccarci

di Paola Di Caro

«Di questo governo e di questo centrodestra non si registra un voto che abbia visto forze politiche in dissenso, uno strappo, un problema reale: siamo l’unico esecutivo da moltissimi anni in qua, lo registrano osservatori terzi e oggettivi, il cui consenso è cresciuto e non calato dopo quasi due anni. Tentativi di guardare dal buco della serratura, per scovare qualcosa che non va: ora addirittura le chat dei parlamentari, suvvia… Noi stiamo cambiando l’Italia, e lo facciamo seriamente. Trovino motivi seri per attaccarci, se ne hanno. Ma non ne hanno».

L’ultimo, che arriva dall’opposizione, è sull’elezione dei giudici della Consulta mancanti, che dovrebbe arrivare oggi in Parlamento. Vi accusano di aver fatto ‘un blitz’. Per la maggioranza qualificata serve anche una decina di voti dell’opposizione. Insisterete con Marini, consigliere giuridico della Premier?

«Sicuramente vogliamo colmare un vuoto ed eleggere persone valide».

Ma se l’opposizione, come minaccia, resterà fuori dall’Aula non avrete il quorum. Non potete cercare un accordo?

«Il quorum incoraggia sempre gli accordi, e noi non ci siamo mai tirati indietro. Sappiamo bene cosa significa quando all’opposizione non vengono dati gli spazi che in una democrazia sono necessari, successe a noi con la Rai e con il Copasir al tempo del governo Draghi. Noi crediamo nell’equilibrio».

E quindi?

«E quindi sono loro che sembrano fare muro su tutto. Sulla Rai abbiamo sempre fatto aperture, loro si sono arroccati. Siamo disponibili anche su questa elezione, ma non possiamo farci dire da loro chi dobbiamo scegliere noi. La maggioranza avrà o no il diritto di essere maggioranza, e di dare la propria indicazione?».

Ma se il nome che fate è sgradito, perché ha collaborato sulle riforme con la Premier, e in ballo c’è un referendum, andrete avanti?

«Prima si sono lamentati perché non eleggevano i giudici, ora abbiamo detto che si deve votare e loro fanno l’Aventino? Io credo che certi tentativi aventiniani siano più atti a nascondere divisioni interne all’opposizione che contrarietà alla maggioranza. Sono divisi su tutto: loro, non noi».

Qualche divisione l’avete anche voi. Lega e Fl si punzecchiano in continuazione.

«Ma è la normale dialettica tra forze di coalizione, non esiste maggioranza in cui non ci siano delle differenziazioni. Poi però al voto arriviamo sempre compatti».

Ci arriverete anche sulla legge sulla cittadinanza su cui FI insiste?

«Mi sembra che, correttamente, Fl abbia detto che presenterà il suo progetto agli alleati e ne discuteremo insieme. È un loro diritto, ci mancherebbe altro. Anche la Lega, per dire, ha fatto proposte sulla cittadinanza che prevedono un irrigidimento della legge attuale. Ne discuteremo e se saremo d’accordo andremo avanti».

Ma voi di FdI come la pensate sul punto?

«lo personalmente non credo sia una priorità. L’Italia è una della Nazioni che offre maggiori possibilità di ottenere nuove cittadinanze, lo dicono i numeri. Non c’è un’emergenza. Anzi, credo che anche una proposta di buonsenso possa sembrare ora un incentivo a partenze irregolari, mentre noi siamo focalizzati nella lotta agli schiavisti, gli scafisti che portano clandestini disperati e irregolari qui».

Intanto si aprono nuovi fronti: il Ministro Giorgetti ha fatto chiaramente capire che serviranno sacrifici, si riapre il tema degli extraprofitti: non avete paura di passare come il governo delle tasse?

«Proprio no. Ci aiuta la Schlein a fare chiarezza, riproponendo la patrimoniale. È evidente da che parte stanno i partiti tassa e spendi».

Anche voi però da qualche parte i soldi dovrete trovarli.

«Tutti siamo chiamati a contribuire per la crescita del Paese, ma l’obiettivo è sempre quello di proteggere le famiglie, il lavoro: abbiamo il più basso tasso di disoccupazione da moltissimi anni. È finita l’epoca delle mancette, dei rivoli di soldi sprecati, degli inutili superbonus che tanto hanno fatto male al Paese».

Nel Paese sentite tensione, siete preoccupati? Come ha visto la piazza di sabato dei Pro-Pal?

«Sabato c’è stata un’ottima gestione, direi impeccabile, e ringrazio le Forze dell’Ordine. Si è lasciato che si manifestasse, ma si è contenuto ogni rischio, anche per gli stessi manifestanti. Ma bisogna tenere alta la guardia. Esistono gruppi antagonisti che in questa protesta anti-israeliana hanno trovato nuova linfa, dopo anni. Non dobbiamo sottovalutare nulla».