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Dossieraggio, Melillo: “Fatti di gravità estrema: non è opera di un singolo”

Ecco cosa ha dichiarato il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in commissione parlamentare antimafia, audito in ordine all’inchiesta di Perugia

“La gravità dei fatti in corso è estrema. Bisogna sottolineare la complessità estrema della corretta e rigorosa gestione delle banche dati dove confluiscono quelle e altre non meno delicate informazioni al fine della repressione dei reati”. Così il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in commissione parlamentare antimafia, ascoltato in merito all’inchiesta di Perugia. Parole chiare e precise che non possono essere equivocate.

L’audizione di Melillo in commissione antimafia

“La consapevolezza della serietà estrema dei rischi che gravano sull’immagine di trasparenza, correttezza e affidabilità di tutte le istituzioni che gestiscono informazioni riservate, credo potrà utilmente contribuire a valutare l’adeguatezza degli attuali strumenti legislativi tecnologici e gli assetti della pubblica amministrazione necessari per assicurare la tutela del segreto d’ufficio e investigativo ma anche la protezione di persone coinvolte dall’eventuale uso abusivo di quelle informazioni e di ogni altro patrimonio informativo, ma anche a tutelare la sicurezza della Repubblica”. Così il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in commissione parlamentare antimafia, audito in merito all’inchiesta di Perugia.

“Striano non può aver fatto tutto da solo”: il sospetto di Melillo

Melillo ha fatto riferimento a “punte di scomposta polemica che sembrano incrinare l’immagine del mio ufficio e l’idea stessa di istituzioni neutrali, come la procura antimafia”. In merito alle Sos (le segnalazioni di operazioni sospette), spiega che “sono uno strumento essenziale alla lotta al riciclaggio mafioso e alla lotta al terrorismo, fondamentali per il funzionamento dell’ufficio. Sono però degli strumenti delicatissimi perché contengono dati, informazioni in grado di profilare chiunque.

Per questo l’uso delle Sos deve essere basato sul massimo rispetto delle norme e del campo di applicazione. Il nostro sistema antiriciclaggio è guardato con rispetto e ammirazione da tutto il mondo. E a questo sistema il mio ufficio partecipa fornendo un contributo importante.

Difficilmente il sottotenente Striano può aver fatto tutto da solo. Ne parlo con cognizione di causa anche perché anche io sono stato oggetto di dossieraggio, visto che un fascicolo su di me fu trovato nell’archivio di Pio Pompa negli uffici che furono del Sismi”.

Campagne di fango indecenti basate su informazioni riservate

Sento dire che sono stati spiati esponenti della maggioranza ma anche dell’opposizione. Ma del Pd non c’è nessuno, a malapena mezzo consigliere regionale. Quindi un disegno politico mi sembra abbastanza evidente che ci sia. A livello istituzionale dobbiamo difendere quella che è la serenità del confronto democratico. Mi dispiace, questo lo posso dire, che il Pd stia cercando di sminuire e i giornali di sinistra stiano provando a raccontarlo come un problema di libertà di stampa, non scherziamo.

Ci sono state le campagne di fango indecenti nei confronti di esponenti di centrodestra basate su informazioni riservate che non devono uscire utilizzate in modo scorretto tramite l’Antimafia e la Guardia di Finanza e quindi c’è un tema molto serio di tenuta delle istituzioni che deve essere approfondito fino a scoprire chi voleva questa cosa, e non solo sul lato politico ma anche sul lato economico, dato che mi pare siano molti anche gli accessi economici a questa vicenda è una cosa gravissima e dovrebbero indignarsi tutte le forze politiche e nessuno dovrebbe cercare di sminuire. Le regole del gioco comuni devono esistere se qualcuno pensa di sabotare queste regole utilizzando dei metodi scorretti è fuori dal gioco.