Sono intervenuto a “Fuori” l’iniziativa organizzata a Bologna da Galeazzo Bignami e numerosi giovani dirigenti del PDL Emiliano-Romagnolo.
Resettare, formattare, ripartire da zero… La verità è che questo partito lo vogliamo Amare. Vogliamo continuare a credere nel sogno di un partito capace di rappresentare tutti gli Italiani non di sinistra.
Un sogno che se possiamo solo ipotizzarlo è grazie alla lungimiranza di alcuni nostri dirigenti. Noi non siamo degli ingrati e non abbiamo alcuna intenzione di generalizzare.
Abbiamo sbagliato anche noi quando per senso di responsabilità e per soddisfazione del consenso di cui beneficiavamo, siamo rimasti in accondiscendente silenzio verso scelte non meritocratiche o verso battute infelici.
Ma adesso che non basta un simbolo o un nome per riscuotere successo dobbiamo certamente analizzare gli errori, ma anche avere la capacità di inventarci il futuro. L’entusiasmo e l’energia dimostrati oggi dalle nuove generazioni con le iniziative a Pavia, Bologna e Roma sono essenziali per aiutare il PDL a rilanciare il proprio scopo esistenziale.
Ieri Gasparri ha proposto 5 punti. Sono molto irruenti e rivoluzionari. Credo che se si ripartisse dal merito e dal consenso con primarie e preferenze lasciando a casa cortigiani e ballerine potremmo veder premiato oltre chi si consuma i polpastrelli sui tablet anche chi si consuma le suole delle scarpe per incontare i cittadini strada per strada