Oggi sui quotidiani il Presidente del Tribunale di Firenze interviene in merito alla mia interrogazione a Enrico Rossi sull’opportunità che la Regione incaricasse proprio l’ex assessore Biagi imputato per corruzione, concussione e turbativa d’asta a seguire il progetto “Best Practices per il Tribunale”. Ricordo che a seguito della mia interrogazione è emerso che ad occuparsi dello stesso progetto per il Tribunale è proprio il giudice che deve giudicare Biagi.
Queste le parole che mi hanno maggiormente colpito del Presidente del Tribunale Ognibene così come riportate sui quotidiani:
“Non sapevo che Biagi fosse indagato” (La Nazione 9 giugno 2012)
“Senza contare che al momento della nomina non sapevo neanche che Biagi fosse sotto inchiesta” (Repubblica 9 giugno 2012)
“Incompatibilità? Neanche in via ipotetica né al momento dell’incarico né ora. Qui qualcuno vuol farsi pubblicità non avendo altri mezzi” (La Nazione 9 giugno 2012)
“Mi chiedo se questa storia non sia stata montata ad arte solo per creare un polverone da qualcuno che non ha altri mezzi per farsi pubblicità” (Repubblica 9 giugno 2012)
Non avrei mai pensato di dover replicare al Presidente del Tribunale di Firenze semplicemente perché reputo un pilastro insindacabile della nostra Democrazia il rispetto per la terzietà del potere giudiziario rispetto ai ruoli legislativi, esecutivi e amministrativi.
Da rappresentante del popolo nella minoranza del Consiglio Regionale della Toscana cerco di compiere il mio dovere proponendo leggi, partecipando alle sedute, ma anche verificando l’operato della maggioranza attraverso lo strumento delle interrogazioni al Presidente.
All’interno dei miei doveri istituzionali ho presentato un’interrogazione sull’opportunità da parte della Regione Toscana presieduta da Enrico Rossi di lasciare la responsabilità di un progetto inerente il tribunale di Firenze all’unico dirigente della Regione sotto processo proprio al Tribunale di Firenze.
Non ho detto una sola parola sull’opportunità del Tribunale di nominare a seguire lo stesso progetto proprio il giudice che deve giudicare Biagi. Non ho detto una sola parola, non perché non abbia la mia chiara opinione, ma semplicemente perché è ultronea al mio ruolo istituzionale. Non è mio compito verificare la correttezza delle scelte del Tribunale. Lo è invece, e non intendo rinunciarvi per alcun motivo fino alla fine del mio mandato, verificare la correttezza dell’operato di Rossi e dei dirigenti della Regione.
Sarebbe per me oggi facile rilasciare dichiarazioni ironiche sul fatto che il Presidente del Tribunale non fosse a conoscenza della più grande inchiesta urbanistica realizzata a Firenze, ma dato che non è mio compito mi limito a invitare caldamente il Presidente del Tribunale ad occuparsi del suo ruolo e a non commentare la mia attività politica e istituzionale in Consiglio Regionale.
Nessuno gli aveva chiesto di difendere la nomina a Biagi della Regione Toscana per seguire quel progetto, invece è intervenuto per screditare le motivazioni che secondo lui mi avrebbero spinto a svolgere il mio dovere istituzionale presentando l’interrogazione.
Io continuerò a rispettare il suo ruolo, ma lui rispetti il nostro. Se vuole fare politica o farsi assumere come portavoce di Enrico Rossi e Gianni Biagi lo faccia pure, ma forse a quel punto qualche parolina sul suo ruolo di terzietà me la lascerò scappare.
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