…su un parametro chiamato ‘prima disponibilità ponderata’: si tratta, spiega la stessa Asl fiorentina, del terzo posto libero. «Assumere questo parametro consente – si spiega – di annullare dal calcolo dei tempi di attesa le eventuali disdette che possono falsare il dato». Ottimo. Disponibilità ponderata sia, dunque. E dev’esser proprio ponderata bene, se anche per vedere un endocrinologo di giorni ne servono 100. Si sfora rispetto ai 30 giorni stabiliti, ma molto meno, sulle prestazioni di diagnostica per immagini. Molte le ecografie che vanno oltre il tempo massimo di legge, con picchi su quelle all’anche e caviglie (44 e 45 giorni) e su quella al tessuto cutaneo (46 giorni). Idem per i polsi, ancora con 45 giorni di attesa. Abbiamo visto che «Il fenomeno delle liste d’attesa in sanità rimane uno di quelli più critici, e anche percepiti come tali dai cittadini che vi si scontrano quotidianamente, del sistema sanitario regionale. La Regione ne parla, ammette il problema, afferma di stanziare fondi per fronteggiarlo… poi? Si aspetta mesi per alcune prestazioni. Qualcosa non va, ed è solo lavorando sulle criticità che si può incidere sul margine di miglioramento. Proprio, anche, per rendere efficaci le cospicue somme di denaro pubblico che la Regione dichiara di investire per arginare il fenomeno delle liste d’attesa in sanità».