L’insuccesso per il centrodestra arriva quando si resta chiusi nelle stanze di partito, non quando si ricorre alla partecipazione. Le primarie per il PdL sono una sfida da sposare completamente, senza dubbi o tentennamenti o limiti. Facciamo le primarie per tutte le candidature che non prevedono le preferenze. Se dovessero restare i listini bloccati per Camera e Senato, contestualmente alle primarie per il candidato premier si svolgano anche quelle per i parlamentari.
Abbinando le due primarie moltiplicheremo la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini che si sentiranno protagonisti del centrodestra. Affinché vi sia una reale competizione di contenuti, programmi, visioni e prospettive è necessario evitare che si inneschi la corsa all’appoggio del candidato determinata dalla speranza di ottenere e gestire posti e seggi ma si inneschi, invece, una competizione genuina. Un Pdl che si apre alla popolazione deve avere il coraggio di dire no alla fila di questuanti con il cappello in mano alla ricerca di una nomina, spalancando invece le porte a coloro che intendono giocarsi la propria faccia per il bene del Partito e dell’Italia.