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Vendere Mukki non ha senso (ANSA)

 

FIRENZE, 12 GEN – “Siamo sempre stati favorevoli
alla dismissione delle partecipate pubbliche in Toscana, ma
iniziare da una realtà sana che produce qualità come Mukki,
piuttosto che dai molti carrozzoni e soggetti che sono in
perdita, non ha senso. Tutta questa vicenda manca di strategia”.
Così i consiglieri regionali Fdi Giovanni Donzelli (capogruppo)
e Paolo Marcheschi insieme al consigliere Fi Nicola Nascosti
dopo che nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi è intervenuto
sul tema, auspicando una maggiore presenza di Granarolo in
Toscana, interessato alle quote di Mukki. Il rischio, secondo i
consiglieri, è che l’operazione possa avere forti ripercussioni
sulla filiera occupazionale e produttiva dell’azienda e sulla
qualità del latte toscano più in generale. “Vogliamo capire cosa
c’è dietro – hanno aggiunto – perché non vediamo alcuna
necessità che la Toscana perda un’eccellenza del proprio
territorio e metta a rischio i numerosi piccoli produttori di
latte. Il rischio principale è che Granarolo, o chi per lei,
possa scegliere di reperire materie prime altrove”. Gli
esponenti di centrodestra hanno annunciato che nei prossimi
giorni incontreranno gli allevatori toscani, specie quelli
mugellani. Il capitale sociale di Mukki, è stato ricordato, è
suddiviso tra il Comune di Firenze 42,8%, Fidi Toscana 23,9%,
Comune di Pistoia 18,4%, Camera di Commercio di Firenze 8%, e i
Comuni del livornese 6,75%. Per i consiglieri alcuni soci
pubblici sembrerebbero intenzionati a mettere sul mercato le
proprie quote, in particolare i comuni di Livorno e Rosignano. I
rappresentanti dell’opposizione chiederanno che nel corso della
seduta del Consiglio regionale, in programma domani e
dopodomani, vengano discusse due mozioni bipartisan volte a
tutelare Mukki e la sua strategicità.(ANSA).