L’unico motivo per cui avrei aperto le porte del carcere per il 28enne marocchino responsabile dell’omicidio del 19enne Giancarlo Ravidà sarebbe stato quello di spedire l’omicida in carcere in Marocco, a casa sua.
Stiamo parlando di un pregiudicato e che per di più nel momento dell’incidente viaggiava accanto ad un connazionale che il giorno successivo all’incidente è stato arrestato dalla polizia per aver rapinato una coppia di cinesi in via delle Fonti, sempre a Prato.
Non posso credere che un soggetto del genere, che tra l’altro neanche si è fermato per soccorrere la persona investita, sia tornato in libertà così in fretta: nessuno di noi con una persona del genere a piede libero si può sentire tranquillo.
Renzi si pavoneggia da anni promettendo l’istituzione del reato di ‘omicidio stradale’, di cui però finora non c’è traccia. Le istituzioni in queste occasioni devono mostrare più rispetto per le famiglie delle vittime e per tutti i cittadini perbene.