 Da un lato un progetto di ricostruzione che per 600 giorni penalizzerà traffico e porterà danni ad alcune aziende del territorio, dall’altro lo scandalo dei fondi per i rimborsi gestiti con grande ingiustizia: il fallimento di Rossi nella valle dell’Albegna. Questo pomeriggio sono stato nella valle dell’Albegna colpita da due alluvioni in due anni.
Da un lato un progetto di ricostruzione che per 600 giorni penalizzerà traffico e porterà danni ad alcune aziende del territorio, dall’altro lo scandalo dei fondi per i rimborsi gestiti con grande ingiustizia: il fallimento di Rossi nella valle dell’Albegna. Questo pomeriggio sono stato nella valle dell’Albegna colpita da due alluvioni in due anni.
Il progetto di messa in sicurezza è molto impegnativo e prevede oltre 600 giorni di cantiere, ma in una zona che secondo molti è troppo a ridosso della foce del fiume e quindi non metterebbe in sicurezza tutta la zona a monte.
Questa scelta pare motivata dal fatto che i due ponti – uno dell’Anas, l’altro delle Ferrovie – potrebbero non reggere un’eventuale altra piena. Così facendo, però, non è garantita la sicurezza per tutte le zone che si trovano a monte. Sarebbe stato meglio approfittarne per riammodernare i due ponti, e dunque costruire la cassa d’espansione in una zona più a monte.
Un vero scandalo riguarda i rimborsi spettanti agli abitanti della zona dopo l’alluvione del 2012: Sono stati gestiti in maniera indecente: le associazioni del territorio confermano che sono state risarcite 802 famiglie a fronte di ‘appena’ 200 danneggiate, mentre le aziende agricole hanno ottenuto soltanto il 10% dei danni realmente subiti. Pura ingiustizia.
Se Enrico Rossi, che adesso come candidato è attivissimo solo perché in campagna elettorale, si fosse attivato immediatamente dopo il 2012, nel 2014 probabilmente non avremmo avuto danni.
 
				

